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Reazione al fuoco: nuova pubblicazione sul Codice di prevenzione

Reazione al fuoco, la nuova pubblicazione sul Codice di prevenzione incendi: analizza la misura S.1 di riduzione del rischio esaminandone caratteristiche generali e casi studio di applicazioni concrete

Reazione al fuoco, la nuova pubblicazione sul Codice di prevenzione incendi: analizza la misura S.1 di riduzione del rischio esaminandone caratteristiche generali e casi studio di applicazioni concrete

La reazione al fuoco è definibile come una misura antincendio di protezione passiva, in grado di manifestare i suoi effetti al primo propagarsi delle fiamme, con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e la diffusione successiva dell’incendio. Come per altre azioni di riduzione e di contenimento di questa particolare tipologia di rischio, la reazione al fuoco è oggetto di una trattazione accurata, che va ad aggiungersi alle precedenti dedicate a specifici approfondimenti del Codice di prevenzione incendi.

Uno strumento di studio e di lavoro per i professionisti antincendio. La pubblicazione – disponibile online sul sito Inail insieme a quelle già pubblicate – rientra nella collaborazione scientifico-editoriale, all’interno del Piano delle attività di ricerca dell’Istituto per il triennio 2019/2021, stipulata fra il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Istituto, la Facoltà di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Roma “Sapienza”, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e il Consiglio nazionale degli ingegneri. Rivolta a progettisti e tecnici, si avvale anche del contributo di alcuni liberi professionisti e prosegue nell’intento di proporre nuove modalità e soluzioni progettuali antincendio in aderenza a quelle previste dal Codice, varato nel 2015, e dai successivi aggiornamenti normativi.

La reazione al fuoco è misurata in classi dopo prove di laboratorio. Entrando in dettaglio, la reazione al fuoco si riferisce al comportamento registrato dai materiali nelle condizioni effettive di applicazione, in base alla partecipazione all’incendio da essi mostrato in condizioni di prova. Come viene chiarito preliminarmente, la reazione dei materiali viene convenzionalmente espressa in classi. La scelta dei materiali da utilizzare con un’idonea classe di reazione contribuisce a ridurre la velocità di propagazione delle fiamme, a limitare il coinvolgimento di altri materiali e a favorire l’esodo delle persone presenti. La classificazione viene effettuata sulla base di prove sperimentali e di laboratorio eseguite in conformità a norme tecniche di riferimento. In queste norme vengono descritti il modello di fuoco, l’apparecchiatura e le procedure di esecuzione della prova, nonché gli elementi che simulano gli scenari di riferimento per la valutazione del prodotto o del materiale sottoposto a prova antincendio.

Nella prima parte, spazio ai fondamenti teorici e alla normativa di riferimento. Come per i volumi precedenti, anche questa pubblicazione è strutturata in una parte generale, relativa alle soluzioni fornite dal Codice in merito alla misura antincendio S.1, la reazione al fuoco, e alla classificazione dei materiali. Attraverso immagini, fotografie e box informativi, sono proposti focus dettagliati sui livelli di prestazione con il contributo apportato dai materiali all’incendio e sui criteri di attribuzione applicabili, sulle soluzioni progettuali adottabili, e sulle normative di riferimento delle prove dei materiali, nazionale e comunitaria, che hanno lo scopo di verificare, tra l’altro, durata dell’incendio e aumento della temperatura.

Casi studio di progettazione come scuole e alberghi. Nella seconda parte, invece, si approfondiscono esempi di progettazione antincendio di alcune attività. In riferimento alla reazione al fuoco, l’attenzione si incentra sull’applicazione sia di soluzioni conformi sia di soluzioni alternative, applicando i metodi suggeriti dal Codice. In particolare, i casi studio riguardano strutture come asili nido ed edifici storici adibiti a istituti scolastici, a uffici aperti al pubblico, ad attività ricettive turistico-alberghiere e commerciali. Di ciascuno dei casi studio sono descritte, tenendo conto delle singole specificità, caratteristiche principali, valutazione e determinazione dei profili di rischio, con considerazioni e commenti conclusivi.

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