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Nuove linee guida per la Clostridioides difficile

Seres Therapeutics e Nestlé Health Science commercializzeranno il trattamento orale sperimentale del microbioma per le infezioni ricorrenti da Clostridioides difficile

Infezione da Clostridioides difficile: l’American College of Gastroenterology ha pubblicato le nhove linee guida per la gestione dei pazienti adulti

L’American College of Gastroenterology (ACG) ha sviluppato le linee guida per la gestione preferenziale degli adulti con infezione da Clostridioides difficile, che sono state pubblicate sull’American Journal of Gastroenterology.

«Abbiamo allineato le nostre categorie di gravità con quelle stilate dall’Infectious Disease Society of America e dalla Society of Healthcare Epidemiologists of America, ovvero infezioni non gravi, gravi e fulminanti. Non siamo entrati più di tanto nel merito dell’epidemiologia e delle pratiche di controllo delle infezioni, ma abbiamo puntato a sviluppare delle linee guida utili dal punto di vista clinico, basate sull’evidenza per la diagnosi, la gestione e la prevenzione dell’infezione da Clostridioides difficile» ha detto Colleen Kelly della Warren Alpert Medical School presso la Brown University di Providence, Rhode Island. «Abbiamo scelto di espandere le aree di particolare interesse per i gastroenterologi, tra cui i problemi diagnostici relativi alla diarrea, la distinzione tra colonizzazione e infezione attiva da Clostridioides difficile e la valutazione e gestione dell’infezione nel contesto della malattia infiammatoria intestinale».

L’ACG ha utilizzato il sistema GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation) per valutare le linee guida e redigere le raccomandazioni per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento, la prevenzione delle recidive e le popolazioni speciali con infezione da C. difficile.

Prevenzione
I probiotici non devono essere utilizzati nei pazienti in trattamento con antibiotici o per la prevenzione dell’infezione da C. difficile (CDI), dato che «abbiamo valutato criticamente i dati e non abbiamo trovato che le evidenze ne supportassero l’uso e giustificassero la spesa per i pazienti» ha aggiunto Kelly.

Diagnosi
Gli algoritmi per il test della CDI dovrebbero includere una modalità altamente sensibile e specifica per distinguere la colonizzazione dall’infezione attiva.

Trattamento

Prevenzione delle recidive
«Le linee guida precedenti supportavano il trapianto fecale di microbiota dopo una terza recidiva. Dato che sembra sicuro ed è il modo più efficace per prevenire le recidive di C. difficile (somministrato per via colonscopia è efficace per oltre il 90%), ne abbiamo raccomandato l’uso all’inizio del ciclo di recidive (dopo il secondo o il terzo episodio)» ha spiegato Kelly.

«Tra le nuove raccomandazioni ci sono l’uso profilattico della vancomicina durante il successivo uso di antibiotici o per sopprimere il batterio in pazienti con una storia di CDI ad alto rischio di recidiva», ha concluso Kelly. «Abbiamo anche raccomandato di limitare l’uso dell’anticorpo monoclonale bezlotoxumab ai pazienti che avevano maggiori probabilità di trarne beneficio, tra cui quelli con un’età di 65 anni o più che avessero almeno uno dei seguenti fattori di rischio aggiuntivi: un secondo episodio di CDI negli ultimi 6 mesi, immuno compromissione o CDI grave».

Bibliografia

Kelly CR et al. ACG Clinical Guidelines: Prevention, Diagnosis, and Treatment of Clostridioides difficile Infections. Am J Gastroenterol. 2021 May 18.

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