Site icon Corriere Nazionale

Con il pomodoro un ponte tra Parma e Burundi

Crisi nera per l'"oro rosso" di Capitanata, nel Foggiano. Il caldo brucia le piante di pomodori e la raccolta 2021 è in pericolo

Presentato il progetto “Maison Parma, il valore del territorio: la filiera del pomodoro e lo sviluppo sostenibile”, volto a rafforzare lo sviluppo socio-economico di Bujumbura, città del Paese africano, favorendo la nascita del Consorzio del Pomodoro in Burundi come modello di sviluppo sostenibile.

Il progetto si inserisce nell’ambito di una lunga attività di collaborazione instaurata tra il territorio di Parma e Burundi fin dal 2004 in collaborazione con l’Associazione Parmaalimenta con attività di sviluppo agricolo e di monitoraggio dei progetti e l’attivazione a Bujumbura del Centro agroalimentare Maison Parma, che opera a sostegno dello sviluppo economico degli agricoltori burundesi.  Il Cnr è partner con l’Istituto materiali per l’elettronica e il magnetismo (Imem): di recente, il progetto è stato ammesso ad un finanziamento di 1 milione e 344 mila euro da parte dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo, a seguito della partecipazione all’Avviso per la concessione di contributi a iniziative presentate dagli enti territoriali per la “Promozione dei Partenariati Territoriali e implementazione territoriale dell’Agenda 2030”: la progettualità si sviluppa nell’arco di 36 mesi e prenderà avvio entro la metà di giugno.

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti numerosi rappresentanti della rete di partenariato, costituita da enti territoriali, università, enti di ricerca, associazioni di categoria, aziende e soggetti della società civile italiani e burundesi. In particolare, Federico Pizzarotti (sindaco di Parma) che ha parlato “un grande risultato per il nostro territorio”, Nicoletta Paci (assessora alla Cooperazione Internazionale del Comune di Parma), Alessandro Tassi Carboni (presidente del Consiglio Comunale). A seguire, Massimiliano Mazzanti (ambasciatore italiano in Uganda, Ruanda e Burundi, da remoto), Espérance Ndayizeye (ambasciatrice della Repubblica del Burundi  in Italia, da remoto), Antonio Ragonesi (responsabile relazioni internazionali di ANCI, da remoto), Jimmy Hatungimana (Commissaire de Police e sindaco del Comune di Bujumbura, da remoto), Désiré Nsengiyumva (governatore di Bujumbura Rurale, da remoto). Tra i partner di progetto erano presenti Silvia Marchelli (presidente Parmaalimenta),  Gabriele Costantino (direttore del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma), Andrea Zappettini (direttore del Cnr-Imem), Roberto Ranieri (presidente dell’azienda agraria sperimentale Stuard), Gualtiero Ghirardi (presidente provinciale onorario di CNA Associazione Provinciale di Parma e presidente Regionale di Ecipar, da remoto), Andrea Sovani (Fondazione AVSI,  capo progetto AVSI in Burundi, da remoto).

Già nell’aprile 2019, nel corso della prima missione di una delegazione istituzionale in Burundi, è stata posata, insieme alle autorità locali, la “prima pietra” del Consorzio del Pomodoro che troverà la sua realizzazione, unitamente ad altre attività, in questo progetto finanziato dalla cooperazione italiana: l’obiettivo finale è rafforzare le capacità del Municipio di Bujumbura per lo sviluppo socio-economico e la valorizzazione del territorio e, nello specifico, condividere le competenze del territorio di Parma sulla filiera agroalimentare, per dar vita al Consorzio del Pomodoro in Burundi come modello di sviluppo sostenibile. Le attività prevedono percorsi di formazione rivolti a soggetti istituzionali, tecnici del Ministero dell’Agricoltura Burundese ed a giovani vulnerabili, sulla sicurezza alimentare, trasformazione di prodotti derivanti dalla filiera del pomodoro, utilizzo di nuove tecnologie e macchinari, marketing e commercializzazione, prevedendo, al termine della formazione, attività di stage in aziende e accompagnamento per l’avvio di micro attività imprenditoriali.

Questo il contributo di ciascun partner allo sviluppo del progetto:

– Comune di Parma: in qualità di capofila, coordinerà le attività dei partner e sarà responsabile della gestione finanziaria e della rendicontazione del progetto. Curerà i rapporti con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e tutte le attività di comunicazione relative al progetto.

– Parmaalimenta: coordinerà le attività che si svolgeranno a Bujumbura e darà supporto tecnico e logistico ai partner. Gestirà, assieme al Comune di Bujumbura, la costruzione della sede del consorzio del pomodoro e seguirà i passaggi necessari alla costituzione legale dello stesso. Selezionerà, assieme ai partner locali, i partecipanti alle formazioni previste dal progetto e metterà a disposizione formatori, spazi, laboratori, macchinari e attrezzature per le attività in loco.

– Azienda agraria sperimentale Stuard: gli agronomi dell’azienda supporteranno la strutturazione del consorzio di filiera del pomodoro a Bujumbura  nell’ambito del progetto e predisporranno uno champ école per la sperimentazione e formazione continua. Grazie alle diverse missioni previste in loco, i tecnici di azienda Stuard selezioneranno con gli agronomi locali le varietà più idonee alle condizioni pedoclimatiche, individueranno colture per la rotazione studiandone il potenziale produttivo e di sostenibilità. Azienda Stuard, infine, supporterà i partner scientifici nell’implementazione di sensori e del fotovoltaico per l’ottimizzazione delle tecniche di irrigazione del pomodoro.

– Comune di Bujumbura e Provincia di Bujumbura rurale: il Comune predisporrà una visita istituzionale a Parma per conoscere l’organizzazione della filiera del pomodoro e prendere contatti con le aziende agroalimentari del territorio. La Provincia coordinerà, insieme a Parmaalimenta e ai partner di progetto, le attività agrarie relative alla parte produttiva della filiera del pomodoro. Entrambe le istituzioni parteciperanno a tutte le fasi del progetto mettendo a disposizione due referenti che agiranno da facilitatori per le diverse attività previste.

– Fondazione Avsi- Casobu – Ape: Fondazione AVSI, Ong presente in Burundi dal 2001, svilupperà un approccio territoriale con particolare attenzione all’inclusione sociale e parità di genere. Lavorerà per ampliare l’impatto del progetto, il numero dei beneficiari coinvolti e favorirne la sostenibilità grazie a personale altamente qualificato e una rete di relazioni con numerose organizzazioni della società civile e istituzioni locali. Forte delle esperienze maturate in questi anni sul terreno, favorirà il dialogo con il settore privato e le unità di produzione impegnate nel rafforzamento delle capacità dei beneficiari. Verranno coinvolte anche due associazioni burundesi, partner storici di Avsi: Casobu -che assicurerà la formazione nella commercializzazione dei prodotti- e APE Burundi, che sarà impegnata nelle attività d’identificazione degli attori del settore privato, di selezione e formazione dei beneficiari per il corso d’imprenditoria.

– Cnr – Imem: si occuperà della formazione di personale burundese: i) sulla bio-sensoristica per il monitoraggio delle piante per il risparmio idrico e la selezione varietale ii) sulla realizzazione di impianti fotovoltaici (PV) per alimentare sistemi di irrigazione. CNR-IMEM realizzerà inoltre prototipi ed impianti pilota di: i) schede per il monitoraggio delle piante ii) impianto di irrigazione alimentato da PV autocostruiti. Tali soluzioni verranno quindi installate presso Maison Parma a Bujumbura.

– Dipartimento di scienze degli alimenti e del farmaco – Università di Parma: l’attività riguarderà la “formazione di formatori”, in ambito di qualità della materia prima e dei prodotti trasformati, trattamenti utili per garantirne la sicurezza al consumo, nonché di buone pratiche igieniche da rispettare nei locali di lavorazione. I docenti dell’Ateneo coinvolti saranno la Prof.ssa Eleonora Carini, responsabile scientifica, e il Prof. Davide Barbanti, assieme al direttore Prof. Gabriele Costantino.

– Cna – Associazione provinciale di Parma: rappresenta l’artigianato e le piccole e medie imprese del territorio parmense. Insieme ad altri partner, collaborerà alla realizzazione dello Study Tour, coinvolgendo alcune imprese di trasformazione, lavorazione e confezionamento di prodotti primari, e accompagnando la delegazione burundese in visita alle realtà individuate. Sarà una bella opportunità per conoscere direttamente alcune realtà significative del nostro territorio. Inoltre, attraverso il supporto tecnico di alcune imprese associate, la delegazione potrà visitare una delle fiere più importanti nel campo dell’impiantistica alimentare, CIBUS TEC.

Exit mobile version