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Dermatite atopica: etrasimod efficace sulla pelle

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Dermatite atopica: buoni risultati sulla pelle per il farmaco orale sperimentale etrasimod in uno studio di fase II

Negli adulti con dermatite atopica, etrasimod ha migliorato l’area cutanea interessata dalla malattia, il prurito, la qualità della vita e diversi outcome riportati dai pazienti, risultando ben tollerato. Sono i dati dello studio di fase IIb ADVISE, presentati all’American Academy of Dermatology (AAD) 2021 da Arena Pharmaceuticals, che sta sviluppando la molecola.

Etrasimod, un nuovo farmaco sperimentale candidato per il trattamento della dermatite atopica da moderata a grave, è un modulatore del recettore della sfingosina 1-fosfato (S1P) altamente selettivo, da assumere per via orale una volta al giorno. È stato progettato per ottimizzare la farmacologia e il coinvolgimento dei recettori S1P 1, 4 e 5, che possono portare a un miglioramento dell’efficacia e del profilo di sicurezza.

Il farmaco può fornire effetti sistemici e locali su specifici tipi di cellule immunitarie e potrebbe potenzialmente essere utile in molteplici malattie infiammatorie immuno-mediate, come colite ulcerosa, malattia di Crohn, esofagite eosinofila, dermatite atopica e alopecia areata. Attualmente non è approvato in nessun paese.

«Etrasimod ha dimostrato miglioramenti clinicamente significativi sia nei segni clinici della dermatite atopica che nei risultati riportati dai pazienti, che sono migliorati già due settimane dopo l’inizio del trattamento» ha detto durante la presentazione Emma Guttman-Yassky della Icahn School of Medicine, Mount Sinai, New York City. «Combinati con un profilo di sicurezza favorevole, sono risultati promettenti per questo nuovo meccanismo d’azione per il trattamento della dermatite atopica».

Lo studio ADVISE 
Il trial di fase IIb ADVISE, multicentrico (Stati Uniti, Canada e Australia), randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha valutato sicurezza ed efficacia di etrasimod in 140 soggetti con eczema cronico da moderato a grave da almeno un anno.

L’endpoint primario era la variazione percentuale dello Eczema Area and Severity Index (EASI) dal basale alla settimana 12, seguito da un periodo di osservazione di follow-up di 4 settimane. Gli endpoint secondari includevano la percentuale di partecipanti che raggiungevano l’EASI-75, un punteggio di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nel validated Investigator Global Assessment (vIGA) e la variazione percentuale del picco di prurito (PP-NRS, Peak Pruritus Numerical Rating Scale).

I parametri di efficacia basati sul giudizio del paziente erano inoltre il Dermatology Life Quality Index (DLQI) e il Patient-Oriented Eczema Measure (POEM). È in corso un’estensione in aperto dello studio della durata di 52 settimane.

I pazienti sono stati randomizzati in tre coorti per ricevere etrasimod 1 mg, etrasimod 2 mg o placebo, una volta al giorno per 12 settimane. Al basale i partecipanti avevano un punteggio EASI (Eczema Area and Severity Index) uguale o superiore a 16, un punteggio vIGA di almeno 3 e avevano il 10% o più di superficie cutanea colpita dalla dermatite atopica.

Miglioramenti riportati da sperimentatori e pazienti
Dopo 12 settimane il 29,8% del gruppo etrasimod 2 mg ha ottenuto un punteggio vIGA di 0/1 con un miglioramento di almeno 2 punti, rispetto al 13% con il placebo (p=0,045).

Nel PP-NRS, il gruppo etrasimod 2 mg ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo rispetto al placebo già alla seconda settimana, raggiungendo un -15,3% rispetto solo al -1% alla settimana 4 (p=0,038), un calo drastico e precoce che suggerisce un rapido instaurarsi dell’azione del farmaco. Alla settimana 12 le riduzioni erano rispettivamente del 34,1% e del 23,9% (p=0,1549).

Il DLQI misura la compromissione complessiva dovuta a una condizione dermatologica su una scala da 0 a 30, dove 30 rappresenta un effetto estremamente ampio sulla vita di un paziente. I partecipanti nella coorte di etrasimod 2 mg hanno ottenuto una riduzione di 7,6 punti alla settimana 12 rispetto a 4,2 punti con il placebo (p=0,0122).

Anche il POEM, che misura come la riduzione della gravità della malattia migliora la vita del paziente, si è ridotto di 8,4 punti nel gruppo etrasimod 2 mg contro 4 punti con il placebo (p=0,0045).

Il farmaco ha mostrato un profilo di sicurezza favorevole, senza che si verificassero eventi avversi gravi o infezioni opportunistiche o gravi. Gli effetti con incidenza >5% e superiori al placebo sono stati nausea, costipazione, mal di schiena e vertigini.

Prossimo step la fase III
Dati i miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi nei Patient Reported outcomes (PRO), oltre a quelli mostrati sulla scala vIGA, la compagnia prevede di far avanzare etrasimod in un programma clinico registrativo di fase III nella dermatite atopica.

«I risultati dello studio ADVISE hanno mostrato un impressionante beneficio clinico per questi pazienti» ha commentato Paul Streck, direttore medico e responsabile dello sviluppo clinico in Arena. «Insieme a un profilo di sicurezza favorevole, sia le valutazioni basate sul medico che i risultati riportati dal paziente forniscono una solida base per far avanzare etrasimod in un programma globale di fase III come potenziale trattamento per la dermatite atopica. Se approvato, sarà una nuova terapia orale facilmente dosabile per una patologia cronica e debilitante con opzioni di trattamento limitate».

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