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Xueli: la modella albina dall’orfanotrofio alle passerelle

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Abbandonata in un orfanotrofio cinese perché albina: la storia di Xueli Abbing, diventata modella, che ha posato per Vogue

È stata abbandonata in un orfanotrofio in Cina perché albina. Oggi Xueli Abbing ha 16 anni ed è una modella affermata che ha posato anche per Vogue Italia.

La storia di Xueli, la modella albina

Xueli ha vissuto i primi 3 anni di vita in un orfanotrofio in Cina. È stato lo staff della struttura a darle il suo nome: Xue significa neve e Li significa bello.

Come ha raccontato alla BBC, all’epoca della sua nascita in Cina vigeva la politica del figlio unico.

“Alcuni bambini, come me, sono stati abbandonati, altri sono stati rinchiusi o se andavano a scuola i loro capelli venivano tinti di nero”, spiega. “Ma in alcuni paesi dell’Africa vengono braccati, i loro arti possono essere tagliati o possono essere uccisi. Gli stregoni usano le loro ossa per produrre medicinali poiché le persone credono che possano curare le malattie, ma ovviamente questo non è vero, queste credenze sono miti. Sono fortunata di essere stata solo abbandonata”.

Quando aveva 3 anni, racconta la Dire Giovani (www.diregiovani.it), è stata adottata dalla sua attuale famiglia, che l’ha portata con sé nei Paesi Bassi, dove vive tutt’ora. Grazie ad una conoscenza della madre, a 11 anni si è approcciata nel mondo della moda.

“Mia mamma era in contatto con una stilista originaria di Hong Kong. Ha un figlio con un labbro leporino e ha deciso che voleva disegnare abiti molto eleganti per lui in modo che le persone non si limitassero a fissargli la bocca”, ricorda Xueli. “Ha definito la campagna ‘perfect imperfections’ (imperfezioni perfette) e mi ha chiesto se volevo partecipare alla sua sfilata di moda a Hong Kong. È stata un’esperienza straordinaria”.

Da quel momento la vita di Xueli è cambiata.

Dopo aver fatto un servizio fotografico a Londra per Brock Elbank, ha pubblicato gli scatti su Instagram e le sue foto hanno raggiunto l’agenzia di modelle Zebedee Talent, che l’ha voluta con sé per rappresentare la disabilità nella moda.

“Una delle foto che Brock mi ha scattato è stata pubblicata nell’edizione di giugno 2019 di Vogue Italia con Lana del Rey in copertina. All’epoca, non sapevo quanto fosse una rivista importante e mi ci è voluto un po’ per capire perché la gente ne fosse così entusiasta”.

“Nella moda, avere un aspetto diverso è una benedizione, non una maledizione e mi offre una piattaforma per aumentare la consapevolezza sull’albinismo”.

Xueli ha solo tra l’otto e il dieci per cento di vista.

Non apro quasi mai gli occhi durante i servizi fotografici, perché la luce è quasi sempre troppo forte. Quando apro gli occhi, li strizzo per lo più…”

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