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Acido tranexamico prima del cesareo riduce emorragia

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Uno studio rileva benefici dall’impiego preventivo di acido tranexamico per ridurre l’emorragia dopo il parto cesareo

La somministrazione profilattica di acido tranexamico è stata associata a una ridotta perdita di sangue postpartum dopo il parto cesareo in diversi piccoli studi, ma la prova del suo beneficio in questo contesto clinico è rimasta finora inconcludente. Un nuovo studio, pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, fornisce ora risultati positivi e convincenti in questo ambito.

L’acido tranexamico è una molecola usata in medicina per l’inibizione del sistema della fibrinolisi. Il meccanismo d’azione si basa su un blocco della formazione di plasmina, attraverso l’inibizione dell’attività proteolitica degli attivatori del plasminogeno, risultandone alla fine un’inibizione della lisi del coagulo di sangue (fibrinolisi). La sostanza viene, quindi, classificata come antifibrinolitico (inibitore della fibrinolisi).

Uso di un agente uterotonico ev con il fibrinolitico o placebo
Un gruppo di ricercatori appartenenti al Groupe de Recherche en Obstétrique et Gynécologie, guidati da Loic Senthiles, del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Universitario di Bordeaux (Francia) hanno condotto in tal senso uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, controllato.

In tale studio, Senthiles e colleghi hanno assegnato – in donne sottoposte a parto cesareo prima o durante il travaglio a 34 o più settimane gestazionali – a ricevere un agente uterotonico profilattico somministrato per via endovenosa e acido tranexamico (1 g) o placebo.

L’esito primario era l’emorragia postpartum, definita come una perdita di sangue con una stima calcolata superiore a 1.000 ml o la ricezione di una trasfusione di globuli rossi entro 2 giorni dal parto.

Gli esiti secondari includevano perdita di sangue stimata gravimetricamente, emorragia postpartum valutata dal fornitore di cure come clinicamente significativa, uso di agenti uterotonici aggiuntivi e trasfusione di sangue postpartum.

Esito primario raggiunto
Delle 4551 donne sottoposte a randomizzazione, 4431 sono state sottoposte a parto cesareo, per 4153 (93,7%) delle quali erano disponibili dati sugli esiti primari.
L’esito primario si è verificato in 556 donne su 2086 (26,7%) nel gruppo dell’acido tranexamico e in 653 su 2067 (31,6%) nel gruppo placebo (coefficiente di rischio aggiustato, 0,84; intervallo di confidenza al 95% [IC al 95%], da 0,75 a 0,94; P = 0,003), sottolineano gli autori.

Peraltro, non c’erano differenze significative tra i gruppi nella perdita media di sangue media stimata gravimetricamente (basandosi cioè sull’impiego della bilancia del peso lordo e della tara) o nella percentuale di donne con emorragia postpartum clinicamente significativa valutata dal fornitore di cura, uso di agenti uterotonici aggiuntivi o trasfusione di sangue postpartum.

Quanto agli eventi tromboembolici nei 3 mesi successivi al , questi si sono verificati nello 0,4% delle donne (8 su 2049) che hanno ricevuto acido tranexamico e nello 0,1% delle donne (2 su 2056) che hanno ricevuto placebo (rapporto di rischio aggiustato, 4,01; IC al 95%, da 0,85 a 18,92; P = 0,08).

Risultati nel complesso positivi
«Tra le donne che sono state sottoposte a parto cesareo e hanno ricevuto agenti uterotonici profilattici» concludono Senthiles e collegi «il trattamento con acido tranexamico ha portato a un’incidenza significativamente inferiore di perdita di sangue stimata calcolata superiore a 1.000 ml o trasfusione di globuli rossi entro il giorno 2 rispetto al placebo, ma non ha comportato una minore incidenza di esiti clinici secondari correlati all’emorragia».

Riferimenti

Sentilhes L, Sénat MV, Le Lous M, et al. Tranexamic Acid for the Prevention of Blood Loss after Cesarean Delivery. N Engl J Med. 2021;384(17):1623-1634. doi: 10.1056/NEJMoa2028788.
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