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Al MIC di Faenza una nuova sezione design

Al MIC di Faenza ha aperto la nuova sezione permanente sul design intitolata “Ceramiche popolari, design e rivestimenti, tra passato e futuro”

Al MIC di Faenza ha aperto la nuova sezione permanente sul design intitolata “Ceramiche popolari, design e rivestimenti, tra passato e futuro”

Fresca di apertura, la nuova sezione permanente del MIC di Faenza dedicata esclusivamente al design e alla ceramica d’uso é una ricca collezione che consta di oltre 2000 pezzi e che va ad aggiungersi alla già ponderosa mole di opere ceramiche del prestigioso museo faentino, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Piatti, anfore, tazze, servizi da tè e cioccolata, vasi, lucerne, salsiere, set da tavola, rivestimenti per pareti e pavimenti, tutti oggetti che attraversano i secoli e che accompagnano la nostra quotidianità, i nostri gesti più comuni, fanno bella mostra da ieri in una suggestiva sala magistralmente e sapientemente allestita.

Intitolata “Ceramiche popolari, design e rivestimenti, tra passato e futuro”, la nuova sezione permanente del MIC è curata di Claudia Casali e Valentina Mazzotti, con la collaborazione di Daniela Lotta, Federica Fanti e Elena Dal Prato.

Nelle intenzioni dei curatori i pezzi esposti, oltre a voler rappresentare una bella e godibile rassegna di opere che va ad aggiungersi per la gioia degli occhi di migliaia di visitatori alle innumerevoli esposizioni presenti in questo museo, rappresentano la viva e tangibile testimonianza della ceramica esplorata nella sua storia attraverso forme d’uso e stili di vita. Ciò mettendo a confronto il design del Novecento di autori conosciutissimi, quali Gio Ponti, Mendini, Mari, Sottsass, ad oggetti d’uso popolari, quando ancora il concetto di design non era nato.

La sezione è divisa in tre capitoli principali: le ceramiche popolari del XVIII-XX secolo con oggetti utilizzati per il lavoro nei campi, per la cucina, la dispensa e la tavola. Una amplissima parte è poi dedicata ai rivestimenti ceramici, di cui il MIC si fregia di contare oltre 15mila esemplari con riferimento alle piastrelle industriali realizzate del XX e XXI secolo, tutti caratterizzati da un particolare significato storico, produttivo, artistico. La parte più corposa della sezione appena “inaugurata” è, infine, dedicata al XX e XXI secolo, con autori chiave del design e del dialogo tra le arti intrapreso nella contemporaneità.

«La nuova sezione permanente mostra come la ceramica racconti gli stili di vita delle diverse epoche, gusti e mode che si sono succeduti nei secoli lasciando tracce importanti nella vita dell’uomo. Essa vuole inoltre mettere in luce i dialoghi costanti tra arte e design, – spiega Claudia Casali, direttrice del MIC – tra reciproche introspezioni e interazioni, mai nascoste dagli stessi protagonisti, fondamento invece dei percorsi delle nuove generazioni».

«Il nuovo allestimento mette ancora una volta in luce la grande ricchezza tipologica delle raccolte del MIC. Nello specifico l’esposizione si propone di analizzare il manufatto ceramico d’uso – aggiunge Valentina Mazzotti, conservatrice del MIC – sia come rivestimento in un articolato percorso dai sontuosi pavimenti maiolicati del Rinascimento fino alla produzione industriale del XX-XXI secolo, sia come oggetto che assolve a specifiche funzioni quotidiane. In questo contesto le forme assumono un ruolo di primaria importanza, in quanto sono legate all’utilizzo degli oggetti, e attraverso le ceramiche esposte è documentato come esse siano state interpretate nel corso dei secoli fino alle letture offerte dal design in epoca contemporanea».

Tra le opere in mostra si potranno ammirare pezzi firmati da indiscussi maestri: Gio Ponti, Antonia Campi, Enzo Mari, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Nanni Valentini, Alfonso Leoni, Denis Santachiara, per citarne solo alcuni. Nomi noti della tradizione più alta del design contemporaneo cui si affiancano quelli dei più recenti autori della contemporaneità, come Patricia Urquiola, Christina Hamel, Simon Zsolt, Diego Dutto, FormaFantasma, Diego Grandi, Philippe Nigro, Zaven e tanti altri.

Nell’allestimento grande attenzione è dedicata alle nuove tecnologie, dalle grandi superfici di rivestimento alle realizzazioni con le stampanti 3D, vera nuova innovazione tecnica adattata e adottata da diversi designers e artisti come Andrea Salvatori, Paolo Polloniato, Andrea Anastasio, Salvatore Arancio. Quanto alla parte grafica, questa è a cura dello studio Azzolini Tinuper di Milano.

La realizzazione della recente sezione è stata resa possibile grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura e grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna e di Tecnargilla, Cersaie, Caviro e Hera.

Visite guidate

Il martedì, ogni 15 giorni, a partire dall’8 giugno e fino alla fine di luglio, alle 18, visita guidata (ingresso + visita 10 euro, faentini 8). Nell’ambito dei Martedì d’Estate.

MIC Faenza, viale Baccarini 19 – Faenza (RA) – www.micfaenza.org, – info@micfaenza.org 0546 697311. Apertura: mar-ven 14-19, sab e dom 10-19. Chiuso i lunedì non festivi. Accesso senza prenotazione.

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