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Dal 3 giugno a Genova torna Slow Fish

A Genova torna Slow Fish

A Genova torna Slow Fish, la biennale del pesce e delle risorse del mare: dal 3 giugno un mese di appuntamenti digitali ed iniziative diffuse su tutto il territorio

Un mese di appuntamenti digitali e iniziative diffuse su tutto il territorio, a partire dal 3 giugno, e quattro giorni in presenza, a Genova, dal primo al 4 luglio. Slow Fish, la biennale dedicata al pesce e alle risorse del mare organizzata da Slow Food e Regione Liguria, si riorganizza per il Covid, ma non rinuncia alla sua decima edizione.

Si comincia il 3 giugno con la conferenza inaugurale, trasmessa in streaming dal capoluogo ligure. Dal 4 al 30 giugno la manifestazione propone una lunga serie di eventi digitali, tutti fruibili gratuitamente su www.slowfish.ite appuntamenti diffusi in tutta la Liguria, organizzati in collaborazione con la rete territoriale di Slow Food Liguria: cuochi liguri proporranno menù ad hoc, i produttori dei presidi Slow food apriranno le porte delle loro aziende ai visitatori, mentre il sistema turistico regionale arricchirà il programma con tour guidati nei borghi e visite nelle città.

Dal primo al quattro luglio, invece, la versione più tradizionale della manifestazione, con stand e degustazioni come spiega la Dire (www.dire.it). Sempre il 3 e 4 luglio, il capoluogo ligure ospiterà anche il congresso nazionale di Slow Food Italia, con oltre 250 delegati invitati e altri 500 delegati e soci che potranno seguire il congresso da remoto. “Da sempre Slow Fish è una manifestazione di enorme rilevanza per Genova, visto l’indissolubile legame della Liguria con il mare – commenta il governatore Giovanni Toti – il ritorno di Slow Fish a Genova coincide con la ripartenza della nostra comunità e diventa un simbolo della nostra capacità di riprendere a vivere con un evento che deve portare un messaggio forte di sostenibilità, salvaguardia della biodiversità e resilienza, dote che per noi liguri è vitale”.

Carlo Petrini, presidente di Slow Food, sottolinea che “il mondo della piccola pesca, che vive in un equilibrio già estremamente delicato per le problematiche di gestione in mare e per le storture del mercato, è tra i settori che hanno sofferto di più la crisi. Con la chiusura delle attività di ristorazione e le restrizioni imposte a mercati e fiere, molti hanno perso i principali sbocchi di mercato. Riaccendere i riflettori sulle comunità di pescatori e le risorse del mare assume oggi un significato ancora più forte per comprendere come possiamo provare a ripartire con il piede giusto, dopo questa grave crisi pandemica, economica e sociale, guardando al bene comune più importante, l’acqua”. Per il sindaco Marco Bucci, “questo evento si colloca a pieno titolo in quella che viene definita la blue economy, di cui la nostra città è il cuore. Continueremo a puntare sull’economia del mare, uno dei settori fondamentali su cui si basa la nostra visione di sviluppo futuro per città. Ma il mare è un bene comune che noi vogliamo e dobbiamo anche proteggere”.

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