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Passaggio di proprietà auto: come si fa e quali documenti servono

Passaggio di proprietà auto: come si fa e quali documenti servono

Gli automobilisti italiani che hanno guidato di più nel 2016 sono stati i bolognesi (15.000 chilometri) e i senesi (13.884 chilometri)

Il passaggio di proprietà è una procedura necessaria quando un veicolo passa da un proprietario ad un altro nell’ambito di una compravendita (nella maggior parte dei casi). Quando l’auto viene acquistata in concessionario, in genere è il venditore a farsi carico delle incombenze burocratiche; nel caso in cui, invece, il veicolo venga acquistato di seconda mano da un privato, è l’acquirente a dover effettuare tutta la procedura. Di seguito, vediamo qual è la documentazione necessaria e come procedere per effettuare correttamente l’intero iter previsto dalle norme di riferimento.

Quali sono i documenti da presentare

Per effettuare correttamente il passaggio di proprietà di un veicolo, è necessario produrre la seguente documentazione:

I documenti devono essere presentati dall’acquirente, oppure da un soggetto terzo delegato da quest’ultimo, presso uno STA (Sportello Telematico dell’Automobilista); nel caso in cui ad occuparsi della pratica sia un delegato, quest’ultimo deve sottoscrivere anche l’istanza unificata.

I costi da sostenere e dove effettuare i pagamenti

Oltre alla documentazione sopra elencata, la formalizzazione del passaggio di proprietà di un veicolo implica anche una serie di costi a carico dell’acquirente, legati all’espletamento dei passaggi burocratici. Nello specifico, le spese connesse a questa procedura sono:

I pagamenti possono essere effettuati presso un qualsiasi Sportello Telematico dell’Automobilista, utilizzando strumenti di pagamento digitali (bancomat e carte prepagate), che si trovano presso un’unità territoriale dell’ACI, una delle delegazioni dell’Automobile Club d’Italia oppure gli uffici locali della Motorizzazione Civile.

Ai costi sopra elencati potrebbe aggiungersene un altro: quello per la visura della targa del veicolo oggetto della compravendita. L’acquirente non è obbligato dalla legge ad effettuare una visura ma, a tutela dei propri interessi, è quantomeno consigliabile effettuare una ricerca presso gli archivi del PRA (il Pubblico Registro Automobilistico). Questa prassi, del tutto discrezionale, può essere molto utile nell’ambito delle trattative da privati in quanto consente al potenziale acquirente di verificare se sul veicolo che ha intenzione di acquistare vi siano gravami, ossia denunce di furto, fermi amministrativi e simili. La visura della targa e il rilascio del relativo documento di riepilogo può essere richiesto ad un portale specializzato come Ivisura, tenendo presente che i veicoli immatricolati prima del 1993 non sono registrati al PRA.

Infine, le spese per il passaggio di proprietà di un veicolo possono includere anche quelle di intermediazione, se l’acquirente si è rivolto ad un’agenzia di pratiche auto oppure ad uno STA dell’ACI. Le tariffe, in regime di libero mercato, dipendono dal soggetto al quale ci si è rivolti per l’erogazione del servizio.

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