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HRV associata alla gravità del disturbo bipolare

L'antipsicotico lumateperone efficace contro la depressione nei pazienti con disturbo bipolare secondo i dati di un nuovo studio

La ridotta variabilità della frequenza cardiaca è un potenziale biomarcatore di gravità del disturbo bipolare secondo una nuova ricerca

La ridotta variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è associata alla gravità nei pazienti con disturbo bipolare (BD), in termini di misure individuali e complessive della severità della malattia. È quanto suggerisce una nuova ricerca presentata in modalità virtuale all’European Psychiatric Association (EPA) 2021 e pubblicato anche online sul “Journal of Psychosomatic Research”.

In uno studio che includeva 53 pazienti adulti con BD di tipo I (soggetti che sperimentano almeno un episodio conclamato di mania) o II (pazienti che provano solo l’esperienza di ipomania), i ricercatori hanno utilizzato l’Illness Burden Index (IBI), una nuova misura sviluppata dal team di ricerca per valutare i pazienti. I risultati hanno mostrato che maggiore è la gravità della malattia BD, minore è l’HRV.

Il nuovo indice IBI è «una componente importante di questo studio, perché integrando diversi indicatori di carico di malattia nel BD ha permesso di creare una singola misura associata all’HRV» ha detto il ricercatore principale dello studio Abigail Ortiz, del Center for Addiction & Mental Health di Toronto (Canada), durante la sua presentazione al congresso.

«Volevamo comprimere molte informazioni cliniche in un unico numero al fine di renderle molto “clinician-friendly”» ha aggiunto Ortiz. «Siamo consapevoli che questo risultato deve essere replicato in un campione più grande, ma l’IBI potrebbe essere un indice clinicamente utile per valutare le traiettorie cliniche nel BD» ha specificato.

Fattore predittivo di morbilità e mortalità
Il BD è associata a morte prematura e la malattia cardiaca ischemica è la causa principale dell’eccesso di mortalità, ha osservato Ortiz. L’HRV è un indicatore della funzione autonomica cardiaca ed è stato dimostrato in precedenza come sia un predittore di morbilità e mortalità nei pazienti con e senza malattie cardiovascolari.

In particolare, gli individui sani hanno un alto grado di HRV, riflettendo la loro capacità di adattarsi rapidamente alle esigenze fisiche o psicologiche del loro ambiente. All’opposto un HRV ridotta, che si riscontra in molte malattie, «è associata ad aritmie fatali, infarto del miocardio e morte improvvisa» ha detto Ortiz.

I ricercatori hanno esaminato il legame tra HRV e carico (burden) della malattia nei pazienti con BD perché gli studi precedenti che avevano esaminato questa associazione hanno dato risultati contrastanti.

Utilizzato un monitor indossabile per rilevare il tracciato ECG h24
Lo studio attuale includeva 53 pazienti con disturbo bipolare I e II. A tutti è stato rilasciato un dispositivo indossabile – una maglietta sportiva che incorporava un monitor EKG di frequenza cardiaca (Zephyr, Medtronic) – da portare per 24 ore.

I ricercatori hanno raccolto le caratteristiche cliniche e demografiche di base e i pazienti hanno compilato diverse scale per valutare la capacità funzionale cardiovascolare e i fattori di carico dovuti alla malattia, tra cui la durata della stessa, il numero e il tipo di episodi precedenti e la storia familiare.

Da questi dati, i ricercatori hanno sviluppato l’IBI. Hanno integrato 10 fattori di malattia usando una media geometrica ponderata che enfatizzava informazioni come il numero di episodi precedenti, una storia di psicosi, pregressi tentativi di suicidio e una storia familiare di suicidio.

La maggioranza (66%) dei partecipanti erano donne e l’età media era di 44 anni. Inoltre, il 90% era caucasico e l’indice medio di massa corporea era di 29,3 kg/m2. Poco più della metà (55%) dei pazienti aveva un disturbo bipolare di tipo II e il 60% era eutimico all’ingresso nello studio. L’età media di insorgenza della malattia era di 20,8 anni e il numero medio di episodi nel corso della vita era di 11,6.

Una storia familiare di disturbo bipolare è stata segnalata dal 36% dei partecipanti, il 39% ha avuto una storia familiare di disturbo depressivo maggiore (MDD) e il 36% ha avuto una storia familiare di suicidio.

Variabili cliniche e misure correlate con episodi maniacali e depressivi
«C’erano quattro variabili cliniche principali che erano correlate con l’HRV ridotta» ha detto Ortiz. Queste includevano la durata della malattia, il numero di episodi depressivi nella vita, la durata dell’episodio maniacale o ipomaniacale più grave e la storia familiare di suicidio». I risultati hanno mostrato che maggiore era la gravità del BD, minore era l’HRV, risultato significativo per due misure di HRV, ha sottolineato Ortiz
.
La prima misura è stata la radice quadrata media delle differenze successive (RMSSD), che stima le componenti a breve termine dell’HRV. La seconda misura è stata la deviazione standard degli intervalli normale-normale (SNDD), che stima l’HRV complessivo.

L’RMSSD era anche significativamente associato a misure individuali di carico della malattia, in particolare l’età all’esordio (P = 0,009), l’ansia da comorbilità (P = 0,006) e la storia familiare di suicidio (P = 0,01).

L’SNDD è stato significativamente associato al numero di episodi depressivi nell’arco della vita (P = 0,02), al numero di episodi depressivi e maniacali/ipomaniacali nella vita (P = 0,01), all’età all’esordio (P = 0,05) e alla storia familiare di suicidio (P = 0,02).

«Inoltre, nei partecipanti che stavano sperimentando un episodio depressivo, il punteggio sulla Montgomery–Åsberg Depression Rating Scale era negativamente correlato con l’HRV» ha aggiunto Ortiz.

Ulteriori studi previsti dal team dei ricercatori
Il team di Ortiz prevede di utilizzare l’IBI in studi futuri per valutare, per esempio, l’associazione tra l’onere della malattia sull’indice e la funzione cognitivi. Vorrebbero anche determinare se i soggetti con un punteggio molto alto (3,5 o 4) possano «rispondere meglio al litio o agli antipsicotici» o alla terapia combinata. Hanno anche in programma di esaminare se esiste una relazione tra i punteggi IBI e le varianti geniche comuni associate al BD.

Riferimenti

European Psychiatric Association (EPA) 2021 Congress: Abstract O006.

Ortiz A, Bradler K, Moorti P, et al. Reduced heart rate variability is associated with higher illness burden in bipolar disorder. J Psychosom Res. 2021 Mar 30:110478. doi: 10.1016/j.jpsychores.2021.110478. Epub ahead of print.
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