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Tumore alla prostata: in Humanitas la terapia focale

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Tumore alla prostata: in Humanitas disponibile la terapia focale con macchinario HIFU-Focal One, una tecnica innovativa e non invasiva

Il tumore alla prostata in Europa colpisce circa un soggetto ogni sette e rappresenta uno dei tumori più comuni nel sesso maschile.
Nelle fasi iniziali della malattia, il carcinoma prostatico non ha una sintomatologia evidente e pertanto viene scoperto quando è in uno stadio più avanzato o durante degli esami di screening, come PSA o visita specialistica urologica con esplorazione rettale.

I trattamenti per il tumore prostatico, in base al livello di diffusione del carcinoma, possono essere di vario tipo, dall’intervento chirurgico mediante l’ausilio della piattaforma robotica, alla radioterapia, alla terapia ormonale.

L’équipe di Urologia di Humanitas, guidata dal dottor Paolo Casale, si avvale inoltre dei trattamenti di terapia focale con macchinario HIFU-Focal One. Una tecnica innovativa e non invasiva che apporta grandi benefici ai pazienti che possono usufruirne.

Terapia focale: di cosa si tratta?

La tecnologia a Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità (HIFU) è un trattamento non invasivo per il carcinoma prostatico, che agisce esclusivamente sulla zona interessata, concentrando sulla stessa degli ultrasuoni ad alta intensità che distruggono le cellule della ghiandola senza incidere su quelle adiacenti all’area trattata. La tecnologia di questa strumentazione, unita a un’accurata pianificazione basata su avanzate tecniche di imaging, consente un’azione estremamente precisa, impossibile a un occhio umano.

Gli ultrasuoni, normalmente innocui e utilizzati anche per imaging biomedico (come le ecografie usate per monitorare le gravidanze) sono qui utilizzati a una maggiore frequenza, non più a scopo diagnostico, ma terapeutico e personalizzato sulle esigenze cliniche del paziente.

Per chi è raccomandata la terapia focale?

La terapia focale con strumentazione HIFU-Focal One è indicata per varie tipologie di pazienti interessati da carcinoma prostatico. Una prima categoria di pazienti a cui è destinato il trattamento è composta da coloro che sono affetti da una neoplasia prostatica a basso rischio e che sono stati inseriti in un programma di sorveglianza attiva che non desiderano più seguire.

Può essere utile poi per trattare i soggetti con un tumore localizzato di stadio T1, dunque di dimensioni molto ridotte, invisibile sia all’ecografia sia all’esplorazione rettale, o di stadio T2, ossia visibile all’ecografia o palpabile con l’esplorazione rettale, localizzato a un solo lobo della ghiandola.

Infine la terapia focale può essere utilizzata anche in caso di fallimento di altri trattamenti per tumore prostatico.

La terapia focale è controindicata invece per soggetti che hanno effettuato chirurgia anale/rettale tale da impedire il corretto innesto della sonda, per chi ha impianti esterni penieni, intraprostatici o sfintere artificiale e per chi è allergico al lattice.

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