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Le guide turistiche attaccano le Giornate FAI di Primavera

Le guide turistiche ufficiali bocciano le Giornate FAI di Primavera: "Campagna offensiva, è inopportuno sostituirci con i volontari"

Le guide turistiche ufficiali bocciano le Giornate FAI di Primavera: “Campagna offensiva, è inopportuno sostituirci con i volontari”

“Anche quest’anno si ripetono le giornate del Fai, Fondo Ambiente Italia, e anche quest’anno volontari o studenti si sostituiranno a guide turistiche professionali su tutto il territorio italiano ed anche qui nella nostra regione Emilia-Romagna”.

Lo segnalano con un certo disappunto a Bologna oggi Confguide Confcommercio e Federagit Confesercenti, che rincarano: “In un momento così drammatico per il turismo culturale dove centinaia di guide turistiche in tutta la regione stanno per affrontare una seconda stagione estiva senza gruppi, troviamo assolutamente inopportuno e offensivo l’atteggiamento del Fondo Ambiente Italia, organizzazione che gode di regolari finanziamenti pubblici, nel continuare questa campagna di disinformazione ove il volontario si può sostituire al professionista“. Il metodo, contestano le guide turistiche ‘ufficiali’ di Confcommercio e Confesercenti, è sempre lo stesso: “Luoghi apparentemente inaccessibili vengono riaperti grazie all’intervento del Fai, un’offerta libera che ha cifre ben precise (quindi libera non è), studenti che prestano gratuitamente la loro opera magari perché previsto dal piano studi, volontari che per un weekend son convinti di fare qualcosa di unico e grande”.

In tutto questo, Federagit e Confguide dicono di aver tentato anche un confronto con il mondo Fai, senza successo però: “A più riprese, quando è stato concesso, si è tentato un dialogo costruttivo ma- confermano le associazioni da Bologna- anche in occasione di questi incontri non c’è stata la neppur minima volontà, da parte dei rappresentanti Fai, di voler cercare una soluzione che potesse essere soddisfacente per le diverse parti”.

In realtà, rimarcano Federagit e Confguide in una nota riportata dalla Dire (www.dire.it), “quel che viene perpetrato continuamente è la violazione del diritto al lavoro delle guide turistiche, che invece di essere coinvolte vengono letteralmente ignorate“. Così come “ignorate sono le norme: a guidare gruppi devono essere persone abilitate al ruolo di guida a fronte di una dignitosa remunerazione. Le guide turistiche sono coperte da assicurazione di responsabilità civile a tutela del cliente ed operano in conformità ai protocolli di sicurezza Covid- insistono Federagit e Confguide- concordati con la regione Emilia-Romagna. Riteniamo che il Fai abbia perso l’occasione di dare un segnale di supporto alla nostra categoria che avrebbe giovato alla sua immagine e alla qualità delle visite guidate”.

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