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ECOAdS: un osservatorio ecologico per l’Adriatico

L’Italia è al primo posto tra i Paesi mediterranei e al secondo in Europa per finanziamenti pubblici all’energia dal mare. A rivelarlo è il primo rapporto del progetto europeo OceanSET 2020

Un mini parco marino da 3 MW, realizzato con gli attuali dispositivi offshore al largo di Alghero, potrebbe produrre oltre 9,3 GWh/anno

L’osservatorio ECOAdS ha la funzione di contribuire al miglioramento dello stato di conservazione degli habitat e della biodiversità del Mare Adriatico

Nell’ambito del progetto ECOSS (Ecological Observing System in the Adriatic Sea: oceanographic observations for biodiversity) -finanziato dal programma INTERREG Italia-Croazia e coordinato dall’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar) coinvolgendo dieci Enti di diversa natura afferenti ai due Paesi- è in atto la costituzione dell’osservatorio ecologico transnazionale per il Mare Adriatico denominato “ECOAdS”.

L’osservatorio ECOAdS ha la funzione di contribuire al miglioramento dello stato di conservazione degli habitat e della biodiversità del Mare Adriatico, con particolare riferimento ai siti della Rete Natura 2000, in un’area di grande valore ecologico, altamente antropizzata e al centro di molteplici attività economiche legate all’uso delle risorse marine. Lo scopo principale è l’integrazione e l’armonizzazione della ricerca e del monitoraggio oceanografico ed ecologico a lungo termine con le principali strategie di conservazione, secondo il principio della connettività ecologica.

Il punto di forza di ECOAdS è l’avvio di una strategia di ricerca e monitoraggio coordinata a scala di bacino, in grado di affrontare diversi processi, come la dispersione delle specie dallo stadio larvale a quello adulto, le relative migrazioni e spostamenti in risposta ai cambiamenti climatici e alle pressioni indotte dall’uomo, oltre che l’acquisizione delle variabili fisiche e chimiche. Proprio questa visione d’insieme, infatti, permette di evidenziare e comprendere le interconnessioni esistenti su scale spaziali e temporali appropriate e di ottenere un quadro completo di informazioni per  la tutela, la conservazione e la corretta gestione dell’ecosistema marino, integrando anche le richieste provenienti dalle principali Direttive Europee (Direttiva Habitats, 92/43/CEE; Direttiva Uccelli, 2009/147/CE; Direttiva Acque, 2000/60/CE; Direttiva sulla Strategia Marina, 2008/56CE).

La costituzione dell’osservatorio, basata su un approccio partecipativo, ha coinvolto ricercatori, professionisti, decisori politici e società civile, al fine di integrare diverse visioni e conoscenze, oltre a quelle scientifiche, con il chiaro intento di mantenere la struttura oltre la durata del progetto: tra le varie azioni proposte, la costruzione di un portale web in cui informazioni e conoscenze saranno liberamente accessibili a tutti, tale da dare continuità all’iniziativa.

Si tratta di un’azione pioneristica che affronta le principali problematiche ecologiche e sociali dell’area con un approccio transfrontaliero, in linea con le finalità dei progetti INTERREG.  Da sottolineare, inoltre, che l’istituzione e il mantenimento sul lungo termine degli osservatori ecologici marini sono fortemente raccomandati a livello europeo, in quanto necessari per ottemperare le richieste che provengono dalle direttive in ambito marino e per raggiungere obiettivi legati alla conservazione e allo sviluppo sostenibile (in particolare, l’obiettivo 14 dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che è dedicato interamente alla vita acquatica).

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