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Tumore alla prostata: metastasi ossee per 9 pazienti su 10

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Metastasi ossee per il 90% dei pazienti con tumore della prostata avanzato: al via la campagna di sensibilizzazione di Insieme contro il cancro

Preservare la salute delle ossa deve essere una delle priorità nella cura del carcinoma prostatico avanzato. Ben nove pazienti su dieci, con questa forma di tumore, sono colpiti da metastasi ossee causate anche da alcuni trattamenti oncologici. Possono determinare un aumentato rischio di fratture, forte dolore, immobilità e di conseguenza ridurre la qualità di vita. Il tutto si traduce in un aggravio della spesa economica del sistema sanitario e in una maggiore morbidità e mortalità del paziente. E’ quanto è emerso durante il webinar La Salute delle ossa nel paziente oncologico organizzato dalla Fondazione Insieme contro il Cancro. L’evento on line rientra in una campagna nazionale omonima realizzata grazie al sostengo non condizionate di AMGEN.

“Nel tumore della prostata la presenza di metastasi ossee riducono del 29% la sopravvivenza a cinque anni – afferma il prof. Francesco Cognetti, Presidente di Insieme Contro il Cancro -. Inoltre entro 2 anni oltre il 40% di tutti i malati colpiti da metastasi ossee soffre di un evento scheletrico. Rappresentano quindi ulteriori complicazioni allo stato di salute e al benessere psico-fisico di uomini che stanno già affrontando una neoplasia in stadio avanzato. E’ stato ampiamente dimostrato come alcune cure possono contribuire a determinare questi gravi problemi di salute. In particolare, la terapia ormonale provoca una rapida perdita di massa ossea e si calcola sia somministrata fino al 70% dei pazienti. Prima di iniziare qualsiasi trattamento farmacologico ogni uomo, con carcinoma prostatico, dovrebbe essere informato del rischio di perdita ossea indotta”.

“E’ la neoplasia più diffusa tra gli uomini residenti nel nostro Paese – aggiunge Francesco Cognetti -. Abbiamo ottenuto negli ultimi anni ottimi risultati in termini di riduzione dei tassi di mortalità. Tuttavia, il 30% dei casi viene scoperto quando la patologia ha già colpito altri organi e a volte capita che si diffonda anche a livello osseo. Contro le metastasi ossee possiamo ricorrere alla somministrazione di alcuni particolari farmaci osteoprotettori. Per valutare quali cure siano praticabili ed efficaci è necessario rivolgersi ad un centro oncologico specializzato che possa fare un’accurata valutazione del paziente. A nostro avviso sono necessarie una maggiore informazione tra i malati e una migliore preparazione degli specialisti. La salute dell’osso risulta infatti un aspetto ancora poco conosciuto del tumore prostatico e che invece merita maggiore attenzione da parte di tutti”. Insieme contro il Cancro ha perciò lanciato una campagna nazionale di sensibilizzazione che prevede la distribuzione di opuscolo, attività sui social media e webinar per i pazienti.

“Ai malati dobbiamo ribadire l’assoluta necessità di adottare cambiamenti nello stile di vita per evitare la perdita di massa ossea – conclude Cognetti -. Svolgere un po’ esercizio fisico moderato per esempio riduce la probabilità di fratture e lo sviluppo dell’osteoporosi. Bisogna assolutamente smettere di fumare in quanto le sigarette danneggiano non solo i polmoni ma l’intero organismo comprese le ossa. Fondamentale è anche ridurre l’assunzione di alcol e seguire un’alimentazione il più possibile varia ed equilibrata”.

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