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Al Politecnico di Milano la laurea in Agricultural Engineering

E-crops: un nuovo progetto PON al servizio dell'agricoltura digitale sostenibile. Il Cnr partecipa mettendo a disposizione il know how interdisciplinare di 15 istituti

Nasce il nuovo corso di laurea in Agricultural Engineering al Politecnico di Milano: l’obiettivo è creare figure professionali all’altezza delle sfide del domani

Il nostro obiettivo è formare ingegneri operanti nel settore agro-industriale dotati di una visione sistemistica, ossia un approccio allo studio e alla implementazione di soluzioni applicative basato su una visione complessiva dei vari aspetti multidisciplinari delle filiera tecnologici, agronomici, ambientali, sulla capacità di modellare e gestire le interazioni fra i vari componenti, supportati da conoscenze di base del settore”. Queste le parole di Gianni Ferretti, prorettore del Polo di Cremona del Politecnico di Milano, sul nuovo corso di Laurea Magistrale in Agricultural Engineering.

Il nuovo corso, che partirà l’anno prossimo arricchendo l’offerta formativa del Politecnico di Milano, scommette sul settore agricolo e agroalimentare, destinati, in futuro, a giocare un ruolo ancora più rilevante per Italia e l’Unione Europea. L’offerta formativa, unica nel suo genere, risponde alla necessità di creare figure professionali all’altezza delle sfide del domani: Oltre il 90% delle aziende di riferimento del settore che abbiamo coinvolto per progettare questa laurea ha dichiarato che è necessario investire nella creazione di una nuova figura professionale ingegneristica in agricolturaracconta il Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood precisando che- il 90% ritiene rilevante o molto rilevante in questo settore la capacità di pianificazione e gestione della supply chain, l’81% le competenze sui modelli di sostenibilità agricola, il 76% la conoscenza delle tecniche di protezione ambientale e sicurezza dei sistemi agricoli, il 74% la capacità di gestire soluzioni di agricoltura 4.0, il 66% la gestione energetica”.

Traversale, spiega la Dire (www.dire.it), è dunque il ventaglio di competenze oggi richieste a chi voglia entrare nel settore dell’Agricoltura 4.0, che negli ultimi tre anni, secondo le stime dell’Osservatorio Smart Agrifood 2021, è andato incontro a una crescita pari al 104%. Al fine di formare ingegneri dell’Agricoltura in grado di progettare e gestire sistemi agricoli sostenibili a livello economico ambientale e sociale – in armonia con gli obiettivi della politica agricola comune europea – il corso progettato dal Politecnico approfondirà con i futuri laureati sei diverse macroaree: Scienze agrarie, Tecnologie per la Smart agriculture, Agricoltura 4.0, Scienze e tecnologie Ambientali e Chimiche, Food science e Tecniche per la sostenibilitàTanti infine, gli sbocchi professionali dell’ingegnere dell’agricoltura: dalle aziende di filiera della produzione agricola e agroalimentare, passando per le società che progettano, sviluppano e realizzano processi, impianti e tecnologie a supporto della produzione, distribuzione e commercializzazione legati all’agricoltura e all’agroindustria, fino agli studi di consulenza per l’ambiente, i centri di ricerca come laboratori pubblici e privati e i dipartimenti tecnici della pubblica amministrazione.

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