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Con la pandemia crollo degli studi clinici

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Con l’emergenza Covid il tasso di completamento degli studi clinici è calato drasticamente secondo una ricerca del Penn State College of Medicine

La pandemia non solo ha minato le terapie attuali per molte malattie ‘non Covid’, ma rischia di compromettere anche quelle future. Secondo uno studio del Penn State College of Medicine pubblicato sulla rivista Clinical and Translational Science nel mondo il tasso di completamento degli studi clinici è calato tra aprile e ottobre del 2020 tra il 13% e il 23%, dopo che nei primi mesi dell’anno il calo era stato dell’80%.

I ricercatori hanno esaminato oltre 117mila test clinici in corso in Usa, Europa, Asia e altre regioni, per determinare come le misure di contenimento e i problemi finanziari dovuti alla pandemia abbiano influito sugli studi. “La pandemia ha reso più difficile reclutare e seguire i pazienti – spiega Nour Hawila, uno degli autori -. L’analisi ha rivelato che l’impatto è stato sostanziale, soprattutto per le sperimentazioni finanziate dai governi o da istituzioni accademiche e mediche”. Oltre al calo degli studi completati, sottolinea la ricerca, nel 2020 si è registrato un 10% in meno nelle richieste di autorizzazione per le sperimentazioni. La pandemia ha anche provocato un cambiamento nell’oggetto degli studi, con l’11% delle richieste che è arrivato per ricerche legate al Covid.

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