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A Ponza scatta la caccia alla balena grigia

il regno delle balene

The "Cap Cetacés" missions start in 2000, aiming at improving the conservation state of the cetacean populations of the Pelagos sanctuary in the North -Western Mediterranean. The last six years, the programme, led by Denis Ody, cetacean and ambassador boat programme officer, focus on contamination and collision issues for the larger species: fin whales (Balaenoptera physalus), sperm whales/cachalot (Physeter macrocephalus) and pilot whales (Globicephala). We deploy tags to understand better their behavior in the vincinity of ships, and we collect biopsies of skin and blubber. Skin sampling makes it possible to know the sexing, to identify the animal, its relationship, its genetic structure, the size of its population. Fat gives information about her pregnancy status and the rate of contaminants (phthalates) in the body.

Avvistata una balena grigia nelle acque di Ponza, il biologo: “Questa specie normalmente vive nel nord Pacifico, dobbiamo salvarla”

“Per motivi misteriosi, una balena grigia della specie Eschrichtius robustus è entrata in Mediterraneo e adesso vaga nel nostro mare spostandosi da un punto all’altro della costa. È stata avvistata la prima volta nel mare di Ponza, all’altezza della spiaggia di Frontone, poi si è spostata lungo le coste della Campania girovagando qua e là. È diventata un’attrattiva, ma cerchiamo di non considerarla un sorta di giocattolo, un cartone animato con cui divertirci”. Lo fa sapere il biologo marino Adriano Madonna, che ha scritto una lettera aperta dal titolo “Aiutiamo la balena grigia” in cui propone, tra le altre cose, di creare un Comitato per salvare l’animale.

“Questa specie, che normalmente vive nel Nord Pacifico, ad un passo dal Circolo Polare Artico attualmente, nelle nostre acque, si trova in un ambiente che non è il suo – spiega lo scienziato come riferisce la Dire (www.dire.it) -. Forse sta andando incontro a difficoltà, come la temperatura dell’acqua, la salinità, la presenza meno abbondante di cibo e probabilmente non sta conducendo un’esistenza facile, a miglia e miglia di distanza da ‘casa sua’. Vogliamo aiutarla e ce la metteremo tutta. Il nostro sogno nel cassetto sarebbe quello di riaccompagnarla nel suo mare, ma l’impresa è difficile, se non addirittura impossibile. Che cosa possiamo fare per questo animale a cui tutti ci siamo affezionati? Innanzitutto desideriamo che viva nel miglior modo possibile, quindi intendiamo monitorare i suoi spostamenti e fare in modo che il suo stato di salute sia ottimale. Come? Stiamo costituendo un comitato pro balena grigia e innanzitutto vogliamo sincerarci sul suo effettivo livello di benessere, coinvolgendo cetologi, veterinari, biologi marini per andare a visitare la nostra amica balena. In un secondo momento, quando si sarà ambientata e sarà ben nutrita (si stabilirà se avrà bisogno di opportuni e specifici integratori alimentari), si prenderà in considerazione l’ipotesi di riaccompagnarla a casa. Come non lo sappiamo ma faremo in modo di farci venire un’idea”.

“Chiediamo l’aiuto e la solidarietà di tutti, ma come tutti potranno rendersi utili? Innanzitutto seguendo e segnalando i suoi spostamenti, sì che nel momento di agire concretamente potremo sapere dove si trova. Diamoci tutti da fare e aiutiamo la balena grigia, che nella sua storia è molto vicina a noi: è, infatti, un animale che in tempi remoti ha lasciato la dimensione asciutta per cercare in mare un motivo di sopravvivenza. Una storia bellissima che ci piace conoscere e narrare ai nostri figli. Per il momento, diamo un aiuto fattivo. Fidiamo nella collaborazione di tutti”, prosegue il biologo marino. “Si dice che la balena in questione sia stata avvistata a Gaeta, non ne abbiamo al momento la certezza, ma se così fosse ricordiamo ai natanti di fare attenzione e che non è un animale che provoca danni, né sottrae pesce dalla reti perchè si nutre di sostanze organiche in sospensione nell’acqua”, conclude Madonna.

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