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Microplastiche prima minaccia per ecosistemi marini

Bioplastiche sottoposte a un processo di degradazione, rispettivamente in mare e sabbia, hanno mostrato tempistiche comparabili a quelle di materiali non bio

Da dove provengono le microplastiche e quali sono i loro effetti sull'ambiente? Ecco cosa c’è da sapere e quali sono le soluzioni a cui sta lavorando l’UE

Nuovo studio della Stazione Zoologica Anton Dohrn: le microplastiche sono tra le minacce più insidiose per il benessere degli ecosistemi marini

Le microplastiche, tra le minacce più insidiose per il benessere degli ecosistemi marini, risultano ancora più impattanti secondo un nuovo studio appena pubblicato su Nature Communications Biology da un team di scienziati dell’Università Politecnica delle Marche e della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

La ricerca dimostra che gli effetti delle plastiche, e in particolare delle microplastiche, sugli organismi marini possono essere molto più importanti di quanto finora immaginato: ingerite dal plancton o direttamente dagli organismi dei fondali marini, le microplastiche vengono ulteriormente accumulate dai predatori, determinando molteplici conseguenze a livello molecolare, fisiologico, ecologico ed epidemiologico.

Dai dati è emerso che le microplastiche creano micro-escoriazioni sui tessuti degli organismi marini, esponendoli a infezioni di batteri patogeni. Inoltre, l’ingestione riduce la capacità di alimentarsi e altera l’espressione dei geni che controllano la risposta allo stress. Lo studio dal titolo “Multiple impacts of microplastics can threaten marine habitat-forming species” è firmato da Cinzia Corinaldesi, Sara Canensi, Antonio Dell’Anno, Michael Tangherlini, Iole Di Capua, Stefano Varrella, Trevor J. Willis, Carlo Cerrano e Roberto Danovaro. Per maggiori informazioni:
https://go.nature.com/31xEPvn

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