Site icon Corriere Nazionale

Smettere di fumare può aiutare il metabolismo

Alcuni fumatori potrebbero non sviluppare un tumore al polmone nel corso della vita, grazie al loro corredo genetico secondo un nuovo studio

C’è sempre un buon motivo per smettere di fumare: ad esempio fa bene al metabolismo secondo una ricerca dell’università Charles R. Drew di Los Angeles

Smettere di fumare fa bene al metabolismo. Lo sostiene una ricerca dell’università Charles R. Drew di Los Angeles (Stati Uniti).  Nello studio sono state coinvolte persone che fumavano da metà a due pacchetti al giorno; sono stati arruolati in un programma per smettere di fumare, della durata di 8 settimane, che consisteva in sedute di terapia e somministrazione di farmaci. Seguiva poi una seconda fase di 16 settimane in cui i soggetti partecipanti hanno continuato a non fumare o hanno ripreso ad accendere sigarette. Prima e dopo le 8 settimane iniziali, sono stati misurati il livello di monossido di carbonio nelle esalazioni degli individui, i metaboliti (prodotti del processo di metabolismo) della nicotina nelle urine, il peso e la distribuzione del grasso, il livello di acidi grassi liberi, il tasso di glucosio rilasciato dal fegato e l’utilizzazione del glucosio in generale.

Dopo la prima fase i ricercatori hanno osservato un leggero e transitorio aumento della distribuzione di grasso nella parte addominale, seguito però da un’inversione di rotta nei mesi successivi. Al termine delle 24 settimane, invece, migliorava il rilascio di glucosio da parte del fegato in relazione al nuovo stile di vita; la diminuzione dei metaboliti della nicotina era correlata direttamente con le variazioni del peso corporeo; aumentava l’assorbimento del glucosio e il ricorso ai carboidrati come riserva metabolica di preferenza.

Si può smettere di fumare senza guadagnare peso

Secondo i ricercatori, in questo studio non si sono osservati quei fenomeni che gli ex fumatori lamentano, come l’aumento di peso o il peggioramento dell’insulino-resistenza: questa si mantiene stabile e il grasso si redistribuisce nell’organismo dopo un accumulo iniziale nella zona addominale.

«La nicotina è una sostanza “anoressizzante” che toglie l’appetito e di per sé stimola il metabolismo – dice la dottoressa Licia Siracusano, oncologa, referente del Centro Antifumo di Humanitas –, ma non è detto che chi smette di fumare debba necessariamente guadagnare peso. Se si tiene sotto controllo l’alimentazione, ad esempio bevendo molte tisane, e si svolge regolare attività fisica, non si ingrassa. Certo, se si sostituiscono le venti sigarette al giorno con venti cioccolatini allora si tenderà ad aumentare di peso».

Smettere di fumare dà benefici nel breve e nel lungo periodo

«I benefici che si ottengono nell’immediato – continua la dottoressa Siracusano – gratificano l’ex fumatore e lo convincono di aver fatto la cosa giusta: chi russava non russa più, la pelle diventa più luminosa e migliorano l’olfatto e il gusto. Poi ci sono gli effetti di lungo periodo, che misurano l’impatto di questa decisione sullo stato di salute di una persona: fra l’altro, diminuiscono i rischi di malattie cardiovascolari e polmonari», conclude la specialista.

Exit mobile version