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La ricerca sull’epilessia punta sulle scienziate

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Epilessia: sono quattro donne a dirigere per la prima volta le quattro principali organizzazioni di studio, difesa, assistenza e cura

L’epilessia parla al femminile. Per la prima volta quattro donne dirigono le quattro principali organizzazioni di studio, difesa, assistenza e cura dedicate a questa condizione. Helen Cross, eletta Presidente ILAE (International League Against Epilepsy) lo scorso 16 aprile 2020. Francesca Sofia, eletta Presidente IBE- International Bureau for Epilepsy.

In Italia Simona Balestrini (Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Firenze, Centro di Eccellenza delle Neuroscienze del Meyer) presiede Yes-I, Young Epilepsy Section Italia, la sezione giovani della Lega Italiana Contro l’Epilessia – LICE, affiliata alla YES internazionale dell’ILAE. Infine, proprio alla guida della LICE è stata recentemente eletta presidente Laura Tassi, neurologa presso la Chirurgia dell’Epilessia dell’ASST Niguarda (Milano).

Un altro passo è stato fatto, permettendo alle donne carriere di prestigio, ruoli di responsabilità, decisionali e rappresentativi. Ancora oggi le donne sono troppo spesso ignorate dai media in qualità di voci autorevoli o di leader di determinati settori.

“L’esempio della LICE è, tra le società scientifiche italiane, certamente tra i più virtuosi in questo senso – riferisce Laura Tassi – segnale di rinnovamento e sguardo verso il futuro. La rottura degli schemi, l’informazione, la disseminazione, l’impegno personale e scientifico combattono lo stigma sociale di cui è vittima chi soffre di epilessia, come sanno bene gli esperti che se ne occupano. Non è un caso che nella stessa LICE il 65% degli associati è rappresentato da medici donne”.

La forte presenza di donne ai vertici delle società scientifiche rispecchia una tendenza in atto da qualche anno sul numero sempre maggiore di donne tra i medici rispetto ai colleghi uomini. Secondo infatti recenti dati elaborati dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, le donne medico superano per numero i colleghi uomini. Seppure ad oggi gli uomini sono sempre la maggioranza (212 mila il 66%, contro 168 mila colleghe), lo scenario cambia negli under 65, dove le donne sono circa 140 mila, il 52,72%, mentre gli uomini oltre 125 mila. Sotto i 40 anni le donne costituiscono addirittura quasi il 60%, a dimostrazione di una tendenza in favore delle donne piuttosto marcata. Molto resta da fare, culturalmente ed in modo da garantire almeno pari opportunità.

“Ѐ sicuramente un bel traguardo – ha commentato Simona Balestrini – avere una leadership al femminile nel mondo dell’epilettologia italiana ed internazionale, e per me è un onore rappresentare la Young Epilepsy Section italiana che si pone tra gli obiettivi principali proprio quello di promuovere l’inclusività, relativa a tutte le aree geografiche, alle multiple discipline relative all’epilettologia, ed ovviamente senza distinzione di genere”.

Tuttavia molto resta ancora da fare, soprattutto in campo scientifico. Secondo un recente report di Eurostat, dei 15 milioni tra scienziati d’Europa il 41% è costituito da donne e il 59% da uomini. Nel mondo meno del 30% dei ricercatori sono donne, media che in UE è leggermente superiore con il 41%. In Italia, ma anche in altri paesi come Francia e Germania, solo il 33-35% degli scienziati sono donne.

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