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Rinosinusite cronica e polipi nasali: mepolizumab agisce sui sintomi

Rinosinusite cronica associata a polipi nasali: mepolizumab efficace in fase 3 secondo i risultati dello studio SYNAPSE

Rinosinusite cronica associata a polipi nasali: mepolizumab riduce i sintomi secondo i risultati dello studio SYNAPSE

Mepolizumab riduce la sintomatologia legata a rinosinusite cronica associata a polipi nasali (CRSwNP), stando a risultati di SYNAPSE, un trial clinico multicentrico, randomizzato e controllato in doppio cieco, presentato nel corso dell’edizione 2021 del Congresso dell’ American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, tenutosi anche stavolta in modalità virtuale causa Covid-19.

Cenni sulla rinosinusite cronica associata a polipi nasali
La rinosinusite cronica associata a polipi nasali (CRSwNP) è una malattia infiammatoria cronica dei seni nasali, responsabile della formazione di polipi nasali a livello della cavità nasale superiore, ed è caratterizzata dalla presenza di livelli elevati di eosinofili. Questi polipi possono crescere in entrambe le fosse nasali, dando luogo a rinosinusite cronica, una condizione che impatta in misura rilevante sulla qualità della vita dei pazienti legata a ostruzione nasale, anosmia, dolore facciale, pressione facciale e a rinorrea.

Alcuni studi hanno documentato la presenza di livelli elevati di IL-5 in pazienti con CRSwNP e che l’infiammazione eosinofilica è associata a poliposi recidivante post-chirurgica.

Lo standard attuale di trattamento è rappresentato dai corticosteroidi intranasali e, nei casi più severi, da cicli intermittenti di steroidi orali.
Nei casi più severi di malattia è indicato anche il ricorso alla chirurgia per rimuovere i polipi nasali. Tuttavia i polipi hanno un’elevata probabilità di recidivare, costringendo ad interventi chirurgici ripetuti.

Il ruolo di IL-5 e di mepolizumab e disegno dello studio SYNAPSE
Approvato nel 2015 per l’asma eosinofilico severo, mepolizumab è il primo esponente della classe degli anticorpi monoclonali anti-IL5. Si ritiene che gli effetti del farmaco dipendano dalla sua capacità di prevenire il legame di IL5 al suo recettore presente sulle cellule eosinofile, riducendone la presenza in circolo fino a livelli considerati nella norma, in corrispondenza dei quali si ritiene siano in grado di giocare un ruolo nel mantenimento di buone condizioni di salute.

Mepolizumab è stato sviluppato per il trattamento di alcune malattie guidate dall’infiammazione eosinofila. E’ stato studiato in più di 3.000 pazienti in 21 trial clinici per un certo numero di indicazioni ed è stato approvato negli Usa, in Europa  come trattamento add-on nei pazienti con asma severo eosinofilico.

Studi precedenti hanno documentato la capacità di questo farmaco, somministrato al dosaggio mensile di 750 mg ev per 6 mesi, di indurre una decisa riduzione delle dimensioni dei polipi nasali, migliorare i sintomi e ridurre la necessità del ricorso alla chirurgia.

Lo studio SYNAPSE (StudY in NAsal Polyps patients to assess the Safety and Efficacy of mepolizumab) è un trial randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, della durata di 52 settimane. L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’efficacia e la sicurezza, rispetto al placebo, di una formulazione liquida di mepolizumab (100 mg), in aggiunta allo standard terapeutico, somministrata sottocute mediante siringa pre-riempita una volta alla settimana per un anno in 400 pazienti adulti con recidive di poliposi nasale bilaterale.

Tutti i pazienti dello studio hanno ricevuto un questionario con domande relative all’ostruzione nasale, alla rinorrea, alle presenza di muco in gola, alla perdita di olfatto, al dolore facciale e alla sintomatologia complessiva, riportate su scala VAS da 0 a 100, da compilare quotidianamente. I punteggio quotidiani sono stati successivamente riportati come medie mensili su scala VAS da 0 a 10.
Sono state utilizzate anche alcune analisi psicometriche “in cieco” per determinare l’esistenza di variazioni significative per ciascun punteggio VAS riportato.

Risultati principali
Dopo un anno, i ricercatori hanno individuate le soglie di variazione significativa per ciascuno dei sintomi seguenti:
Ostruzione nasale= -3
Muco in gola= -3
Perdita olfatto= -3
Rinorrea= -2,5
Dolore facciale= -2,5
Sintomatologia complessiva= -2,5

Inoltre, la variazione mediana rispetto al basale del punteggio VAS a 49 e a 52 settimane e la percentuale di pazienti responder a mepolizumab e placebo è stata pari a:
-4,41 (60%) vs. -0,82 (36%) per l’ostruzione nasale
-4,51 (64%) vs. -0,85 (40%) per la rinorrea
-4,21 (57%) vs. -0,97(36%) per il muco in gola
-0,53 (36%) vs. 0 (19%) per la perdita di olfatto
-3,63 (58%) vs. -0,68 (40%) per il dolore facciale
-4,48 (64%) vs. -0,9 (40%) per la sintomatologia complessiva

Il punteggio VAS relativo alla perdita di olfatto è quello che è andato incontro a miglioramento di entità maggiore nei pazienti con chirurgia pregressa, con una variazione mediana rispetto al placebo pari a -1,87 per mepolizumab e a -0,07 per placebo, mentre non sono state documentate differenze vs. placebo nei pazienti con 2 o più interventi chirurgici.

Riassumendo
In conclusione, i risultati dello studio hanno documentato miglioramenti clinicamente e statisticamente significativi della sintomatologia nei pazienti trattati con mepolizumab 100 mg SC rispetto a placebo. Inoltre, il miglioramento dell’olfatto è risultato associata ad una storia pregressa di chirurgia per poliposi nasale.

Bibliografia
Tabberer M et al. Mepolizumab reduces disease symptoms for patients with chronic rhinosinusitis with nasal polyps: data from the SYNAPSE study.  Presented at: the American Academy of Allergy, Asthma & Immunology (AAAAI) Virtual Annual Meeting; February 26-March 1, 2021. Abstract 402. Leggi

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