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Gotta: nuove conferme di efficacia per febuxostat

Gotta: febuxostat efficace anche quando somministrato in concomitanza attacco recidivante secondo i risultati di un nuovo studio

Gotta: febuxostat efficace anche quando somministrato in concomitanza attacco recidivante secondo i risultati di un nuovo studio

Febuxostat, iniziato in concomitanza con l’insorgenza di un attacco recidivante acuto di gotta, non prolunga la durata della recidiva in atto. Lo dimostra uno studio, pubblicato su Rheumatology, che ha anche dimostrato come il tasso di eventi recidivanti non sia aumentato rispetto al gruppo di controllo.

Razionale e disegno dello studio
Per quanto la terapia ipouricemizzante sia notoriamente importante per il trattamento dei pazienti affetti da gotta, esistono, ad oggi, raccomandazioni confliggenti in merito all’inizio del trattamento con questa classe di farmaci in concomitanza con un attacco recidivante.

Nella maggior parte dei casi, si raccomanda di non trattare i pazienti in presenza di recidiva di malattia fino alla risoluzione dell’attacco al fine di evitare il prolungamento della sintomatologia. Tuttavia, stando ad un’altra scuola di pensiero, è stato ipotizzato che iniziare un trattamento ipouricemizzante all’inizio di una recidiva di gotta potrebbe ridurre le visite mediche legate al trattamento, aumentando, al contempo, la compliance dei pazienti alla terapia.

Proprio per verificare la fondatezza di questa ipotesi è stato implementato uno studio multicentrico, in singolo cieco, controllato vs. placebo, che ha reclutato 140 pazienti che sperimentavano un attacco recidivante di gotta da almeno 72 ore.

I ricercatori hanno cercato di misurare i giorni alla risoluzione della recidiva di malattia e randomizzato i partecipanti al trial al trattamento con febuxostat (40 mg/die) o con placebo.
Costituivano motivi di esclusione dal trial l’assunzione di farmaci antinfiammatori e di farmaci ipouricemizzanti nel corso dei 6 mesi antecedenti l’inizio della sperimentazione clinica.

L’età media dei partecipanti nel gruppo placebo era pari a 41,41 anni, mentre quella dei pazienti del gruppo febuxostat era pari a 42,13 anni; la durata media di malattia era pari, invece, a 3,46 e a 3,77 anni, rispettivamente.

I partecipanti allo studio erano stati trattati con diclofenac (150 mg/die) per i primi 7 giorni e poi in aperto dal giorno 8 al giorno 28. I pazienti in remissione erano stati sottoposti a trattamento con 40 mg di febuxostat e 75 mg di diclofenac, giornalmente, dal giorno 8 al giorno 28.

Per tutti i partecipanti al trial era prevista la valutazione del dolore, della tumefazione e della rigidità articolare, nonché dell’eritema, mediante l’impiego di scale Likert a 5 e a 3 punti.

Risultati principali
Al basale, i punteggi relativi al dolore per il gruppo placebo e il gruppo febuxostat erano pari, rispettivamente, a 2,87 e a 2,89, in assenza di differenze significative tra i due gruppi nei primi 5 giorni di osservazione.
Al settimo giorno dall’inizio dello studio, il dolore percepito riferito dai pazienti si era ridotto, rispettivamente, a 0,13 e a 0,26.

I punteggi relativi alle tumefazioni articolari erano inizialmente pari, rispettivamente, a 1,99 per il gruppo placebo e a 1,93 per il gruppo febuxostat, per ridursi, dopo 7 giorni, a 0,13 e a 0,2 a 7 giorni dall’inizio del trattamento. I punteggi relativi alla rigidità articolare sono passati da 1,61 e da 1.60, rispettivamente, nei gruppi placebo e febuxostat, a 0,14 e a 0,19.
Da ultimo, i punteggi relativi all’eritema articolare sono passati da 1,46 e 1,4 al basale e 0,10 e a 0,15.

I ricercatori hanno analizzato anche i livelli ematici di CRP al basale e a 7 giorni. Al basale, i livelli medi di CRP erano pari a 17,16 mg/l per il gruppo placebo e a 22,3 mg/l per il gruppo febuxostat (p=0,225). Dopo 7 giorni, i livelli di CRP si sono ridotti, rispettivamente, a 7,59 e a 9,4 mg/l (p=0,513).

L’uricemia, invece, è risultata significativamente inferiore, dopo 7 giorni dall’inizio del trattamento assegnato dalla randomizzazione, nei pazienti trattati con febuxostat rispetto al gruppo di controllo, secondo le attese.

Outcome primario
Utilizzando l’analisi intent-to-treat (ITT), è emerso che il numero medio di giorni necessari alla risoluzione dell’attacco recidivante è stato pari a 5,98 giorni per il gruppo placebo e a 6,5 per il gruppo febuxostat (differenza non statisticamente significativa).

Nell’analisi per protocol (PP), il numero medio di giorni necessari alla risoluzione dell’attacco recidivante è stato pari a 6,16 giorni per il gruppo placebo e a 6,58 giorni per il gruppo febuxostat.
Nel giro di una settimana, l’84,38% dei pazienti del gruppo placebo ha superato l’attacco di recidiva, a fronte del 76,92% dei pazienti del gruppo febuxostat (differenza non statisticamente significativa).
Quanto agli episodi successivi di recidiva di gotta, questi sono stati pari al 10% nel gruppo placebo e al 6,56% nel gruppo febuxostat durante il periodo di remissione.

In conclusione, l’avvio di un trattamento a base di febuxostat in concomitanza con un episodio di recidiva di gotta non prolunga la durata dell’attacco e riduce l’incidenza di attacchi successivi, con effetti positivi sulla compliance al trattamento.

Bibliografia
Jia E et al. Initiation of febuxostat for acute gout flare does not prolong the current episode: a randomized clinical trial [published online ahead of print, 2021 Jan 6]. Rheumatology (Oxford). 2021;keaa908. doi:10.1093/rheumatology/keaa908. Leggi

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