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Ipertensione arteriosa polmonare: arriva treprostinil

Ipertensione arteriosa polmonare: treprostinil palmiltil in polvere inalatoria dell'azienda biofarmaceutica Insmed supera la fase 1

Ipertensione arteriosa polmonare: treprostinil palmiltil in polvere inalatoria dell’azienda biofarmaceutica Insmed supera la fase 1

Insmed, azienda biofarmaceutica responsabile dello sviluppo clinico di treprostinil palmitil in polvere inalatoria (TPIP) ha reso noti i risultati principali dello studio di fase 1 sull’impiego del farmaco sperimentale in volontari sani.

Stando ai dati riportati l’impiego di TPIP è generalmente sicuro ed efficace, con un profilo farmacocinetico che ne suggerisce l’impiego in posologia unica giornaliera.

I risultati sono definiti incoraggianti dai vertici dell’Azienda, che ha comunicato il prosieguo degli studi clinici sull’impiego di TPIP nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare (PAH).

Lo studio
Di fase 1 e condotto su 42 volontari sani, si proponeva di valutare sicurezza, tollerabilità e farmacocinetica di TPIP sia in mono che in somministrazione multipla. La dose più elevata di TPIP testata è stata quella di 675 µg in singola dose, mentre quella più elevata in somministrazione multipla è stata pari a 225 µg.

Nel primo panel, i volontari sono stati randomizzati a ricevere dosi singole di TPIP ai dosaggi di  112.5 µg, 225 µg, o 450 µg of TPIP. Nel secondo panel, i volontari sono stati randomizzati a ricevere dosi singole di 675 µg di TPIP o placebo.

Nel panel successivo, il primo a prevedere dosi multiple giornaliere, i volontari sono stati randomizzati al trattamento con 225 µg di TPIP una volta al giorno per 7 giorni, o con placebo. La coorte finale ha adottato un approccio di titolazione della dose verso l’alto, controllato vs. placebo, nel corso del quale i volontari hanno cominciato un trattamento con TPIP alla dose di  112,5 µg una volta al giorno per 4 giorni, seguito da un trattamento fino a 225 µg una volta al giorno per tre giorni.

I primi risultati, hanno documentato la sicurezza e la buona tollerabilità del trattamento. Gli eventi avversi di più frequente riscontro sono stati la tosse, le vertigini, la cefalea e la nausea.
La maggior parte degli eventi avversi era di entità lieve e simile a quelli tipicamente osservati con le altre terapie inalatorie a base di prostanoidi.

Ci sono sono stati pochi eventi avversi di entità moderata e nessun evento avverso di entità severa.

Gli individui sottoposti a dosi multiple giornaliere secondo un approccio di titolazione della dose verso l’alto hanno riportato un numero di eventi avversi più basso rispetto al panel di volontari trattati con 225 µg in monosomministrazione giornaliera dalla prima dose.

Quanto alla farmacocinetica, i risultati hanno dimostrato che l’esposizione e treprostinil (AUC e Cmax) era proporzionale alla dose, con una variabilità tra gli individui di livello basso-moderato.
La presenza di treprostinil, è stata dimostrata nel plasma a 24 ore per tutti i dosaggi testati e durante il periodo di campionamento a 48 ore per i due dosaggi più elevati.

Rispetto alla terapia inalatoria a base di treprostinil attualmente disponibile, TPIP ha mostrato livelli di Cmax sostanzialmente più bassi e un’emivita più lunga.

I piani di sviluppo relativi a TPIP
“I risultati preliminari ottenuti – ha dichiarato il CEO di INSMED – rappresentano un passo significativo verso la piena disponibilità dei benefici provenienti dalla terapia con prostanoidi. Con la prosecuzione del programma di sviluppo clinico di TPIP, ci proponiamo di verificare se questo nuovo trattamento candidato possa essere in grado di migliorare la tollerabilità, la modalità di somministrazione e l’efficacia nei pazienti affetti da PAH”.

L’azienda sta andando avanti con lo sviluppo clinico di TPIP con due studi da condurre in pazienti con PAH. Il primo è uno studio pilota, in aperto, finalizzato a comprendere l’impatto di TPIP sulla resistenza vascolare polmonare (PVR) nel corso delle 24 ore (i primi risultati di questo studio sono previsti per la seconda metà del 2021).

Il secondo studio, ancora ai nastri di partenza, studierà l’effetto di TPIP sulla PVR e al test della deambulazione (6MWD) in un lasso di tempo previsto pari a 16 settimane, avvalendosi dello schema di titolazione della dose verso l’alto una volta al giorno. Insmed prevede di partire con questo studio per la fine dell’anno in corso.

Al di là della PAH, l’Azienda continua, nel frattempo, ad esplorare il potenziale di TPIP nei pazienti con ipertensione polmonare associata a malattia polmonare interstiziale (PH-ILD) e fibrosi polmonare idiopatica (IPF), e sta pianificando uno studio da condurre in pazienti con PH-ILD mediante approccio di trattamento basato sulla titolazione della dose verso l’alto.

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