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Dolore cronico: lidocaina efficace e sicura

Esperti italiani del dolore cronico hanno evidenziato su Minerva Anestesiologica su cosa ha impattato il Covid e come andrebbero proseguite le cure per i pazienti

Lidocaina efficace e con basso profilo di effetti collaterali per il trattamento del dolore cronico secondo i risultati di un nuovo studio

Una revisione sistematica della letteratura pubblicata su Anesthesiology and Pain Medicine ha evidenziato che la lidocaina può essere una soluzione farmacologica promettente per il dolore cronico con un basso profilo di effetti collaterali fornendo un’analgesia centrale e periferica.

Il dolore cronico rappresenta uno dei motivi più comuni per cui i pazienti cercano cure mediche ed è accompagnato da costi sanitari elevati e da ingente impiego di risorse.

Molti fattori di rischio possono contribuire al dolore cronico, ma non esiste un rischio definito. La gestione del dolore cronico è un equilibrio tra alleviare al massimo i sintomi utilizzando un regime terapeutico sicuro per l’uso a lungo termine.

Attualmente, gli analgesici non oppioidi, i FANS e gli oppioidi sono alcune delle opzioni di trattamento medico, ma questi hanno numerosi effetti avversi e potrebbero non essere l’opzione migliore per l’uso a lungo termine.

L’infusione di lidocaina sta emergendo come un’opzione promettente per riempire il vuoto terapeutico per il trattamento del dolore cronico.

La lidocaina è una base debole con una bassa solubilità in acqua; si distribuisce sistemicamente al cervello, ai reni e al cuore prima di raggiungere strutture meno vascolarizzate come la pelle, il muscolo scheletrico e il tessuto adiposo.  Circola per il 60-80% legata all’albumina e alla alfa-1 glicoproteina acida e ha un volume di distribuzione di 91 L kg-1. La clearance plasmatica della lidocaina sistemica è di circa 10-14 ml kg-1 min-1.

La lidocaina si equilibra attraverso la barriera emato-encefalica in circa 15 minuti per produrre effetti anestetici centrali.
L’emivita della lidocaina in bolo è di circa 1,5-2 ore, ma questo aumenta fino a 3 ore nei pazienti obesi e si prolunga progressivamente con infusione continua, raggiungendo fino a 6,9 ore in un’infusione di 48 ore.

Numerosi studi hanno delineato i protocolli di dosaggio per l’infusione di lidocaina per la gestione del dolore perioperatorio. Sebbene vi siano lievi variazioni in questi diversi protocolli, sono tutti incentrati su un regime di dosaggio simile per somministrare un bolo per raggiungere uno stato stazionario rapido, seguito da un’infusione fino a 72 ore per mantenere gli effetti analgesici terapeutici.

L’uso della lidocaina è accompagnato da effetti analgesici sia centrali che periferici con relativamente pochi effetti collaterali. Queste caratteristiche la rendono un composto ideale per la gestione del dolore cronico.

Il meccanismo d’azione meglio documentato della lidocaina è l’inibizione non selettiva dei canali del sodio per smorzare l’eccitabilità dei neuroni e diminuire il tasso di potenziali d’azione ma poiché agisce anche a concentrazioni basse, probabilmente la modalità con cui inibisce questi canali è più complessa del semplice blocco.

È probabile però che ci sia un effetto sinergico dato da molteplici meccanismi; oltre a bloccare i canali del sodio, la lidocaina può interagire con i canali del potassio voltaggio-dipendenti.

La lidocaina aumenta anche il calcio intracellulare, che modifica i canali del calcio di tipo T coinvolti nella segnalazione del dolore. L’inibizione dei canali nucleotidici ciclici (HCN) attivati dall’iperpolarizzazione nel cervello, nel midollo spinale e nei gangli della radice dorsale inibisce la corrente interna normalmente eccitatoria di cationi.

Sinergicamente, la lidocaina può amplificare gli effetti inibitori dei canali della glicina attraverso la regolazione allosterica per attenuare ulteriormente la risposta al dolore.

Un altro sito di azione è il recettore del glutammato ionotropici ligando-dipendente, dove la lidocaina riduce il rilascio presinaptico di glutammato eccitatorio. Diminuendo l’attivazione dei recettori ionotropici del glutammato dell’acido kainico, la lidocaina riduce l’espressione genica delle citochine interleuchina-1β, interleuchina-6 e fattore di necrosi tumorale-6a che normalmente promuovono l’infiammazione e il danno all’endotelio.

Inoltre, la lidocaina può aumentare l’attività delle cellule natural killer e aumentare l’immunità cellulo-mediata per promuovere una forte risposta immunitaria contro potenziali patogeni.

A un livello più macroscopico, ciascuno di questi meccanismi sopra descritti aiuta a diminuire l’eccitabilità e diminuire la trasmissione neuronale dei segnali neuronali di dolore.

La lidocaina previene la depolarizzazione dei nervi danneggiati e disfunzionali che sono implicati nel dolore cronico.
Secondo quanto riportato da diversi studi, la lidocaina endovenosa può controllare il dolore cronico, come: dolore post-operatorio, mal di testa, neoplasie neurologiche e dolore alla schiena.

A seguito dell’analisi di diversi studi gli autori della revisione concludono che la lidocaina può essere una soluzione farmacologica promettente con un basso profilo di effetti collaterali che fornisce analgesia centrale e periferica. Anche se il meccanismo sfaccettato non è ancora del tutto compreso, la lidocaina può essere un rimedio promettente nel trattamento del dolore cronico in varie condizioni.

Riferimenti

Tully J. et al., Utilization of Intravenous Lidocaine Infusion for the Treatment of Refractory Chronic Pain. Anesth Pain Med. 2020 ; 10(6):e112290. doi: 10.5812/aapm.112290.

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