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Smettere di fumare: ecco qual è il momento migliore

Alcuni fumatori potrebbero non sviluppare un tumore al polmone nel corso della vita, grazie al loro corredo genetico secondo un nuovo studio

Per smettere di fumare i momenti di forte stress non sono i migliori: i periodi di routine sono i più adatti per lavorare su comportamenti e motivazioni

Smettere di fumare è una delle scelte più importanti da intraprendere, ma anche una delle più difficili.

Se, da un lato, sarebbe meglio smettere il prima possibile, d’altra parte ci possono essere circostanze nelle quali potrebbe essere molto più complicato.

Quando, quindi, è meglio provare a smettere? Ne parla la dottoressa Licia Siracusano, coordinatrice del Centro Antifumo di Humanitas.

Lo stress può rendere più complicato smettere

In periodi di particolare stress smettere di fumare può essere davvero difficile, anche per le forze di volontà più ferree.

Questo non deve essere un alibi per non provarci, perciò si potrebbe iniziare con il diminuire il numero di sigarette fumate e programmare il tentativo di cessazione definitiva in un secondo momento, quando i motivi di stress si sono attenuati, indipendentemente dal fatto che questi siano di natura personale, familiare, lavorativa o scolastica.

Alcuni fumatori sono riusciti ad affrontare questo cambiamento contestualmente a un altro mutamento importante: cambiare casa, partner o lavoro può costringere a modificare significativamente le proprie abitudini. Oppure, a seconda delle proprie inclinazioni, potrebbe essere più semplice trovare la motivazione in un periodo di routine, durante il quale c’è tutto il tempo per lavorare sul proprio comportamento.

Capire da dove deriva la dipendenza

Sono parecchi i fumatori che utilizzano la sigaretta per scaricare la tensione, per rifugiarsi nella riflessione, per esorcizzare la loro compulsività o per altri scopi che hanno a che vedere con un disagio psicologico.

È impensabile credere di poter smettere di fumare senza che si tratti il problema che sta alla base della dipendenza.

Se una persona prova a smettere di fumare ma non ci riesce, e si accorge che dopo 4 giorni di astinenza la voglia di ricominciare è più forte del bisogno di smettere di fumare, il consiglio è quello di rivolgersi a un centro specializzato, che possa proporre un percorso su misura, con eventualmente l’ausilio di uno psicologo.

Come aiutare chi vuole smettere di fumare?

Il supporto e l’aiuto delle persone che sono vicine a un fumatore sono molto importanti nel momento in cui decida di smettere di fumare.

Una volta che questi trova le motivazioni per tentare di smettere, ci sono una serie di accorgimenti che possono essere utili in molti casi.

Ascoltare il fumatore: essere disponibili a parlare del problema è molto importante per chi sta per intraprendere un percorso simile. Il fumatore affronterà un cambiamento nello stile di vita e nelle abitudini che non sarà privo di stress, e avrà bisogno di comprensione e supporto.

Non mettere in dubbio le sue capacità di smettere: ugualmente importante è evitare di rimproverare il fumatore in caso di ricadute, meglio incoraggiarlo e stimolarlo. Tra l’altro, chi cerca di smettere di fumare è probabilmente più irritabile e scontroso del solito, e ci vorrà un po’ di pazienza.

A livello pratico, bisognerebbe cercare di rimuovere tutti quegli oggetti che potrebbero portare l’ex fumatore al pensiero del fumo: via posaceneri, accendini e, ovviamente, se si è fumatori, farsi vedere mentre si fuma è assolutamente da evitare.

Per tenere una persona lontana dalla tentazione della sigaretta, qualche piccola distrazione come una passeggiata o un’attività piacevole possono rivelarsi mezzi efficaci: fare sport, ad esempio, stimola il rilascio di endorfine e aiuta a diminuire il desiderio di fumare.

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