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Chloe Zhao racconta il suo film “Nomadland”

Chloe Zhao racconta il suo film "Nomadland"

Chloe Zhao, la regista di Nomadland, racconta il film vincitore del Leone d’Oro a Venezia e come è nata la scelta di Ludovico Einaudi per la colonna sonora

“Nella natura possiamo guarire, nella solitudine possiamo trovare noi stessi”. Con queste parole Chloe Zhao ha racchiuso l’essenza del suo terzo lungometraggio ‘Nomadland‘, premiato con il Leone d’oro alla 77esima mostra del Cinema di Venezia e candidato come Miglior regia, Miglior film drammatico, Miglior sceneggiatura e Miglior attrice protagonista in un film drammatico per la due volte premio Oscar Frances McDormand ai Golden Globe 2021. Un primo passo nella stagione dei premi che, quasi sicuramente, portera’ la pellicola tra i nominati agli Academy Award.

In questo road movie – scritto, diretto, co-prodotto e montato da Zhao – si fondono natura selvaggia e la resilienza di una donna di 61 anni, Fern, che decide di non lasciarsi affogare da un grande dolore ma di partire per un viaggio, che la porta alla scoperta di comunita’ di nomadi. Il tutto accompagnato dalle straordinarie musiche di Ludovico Einaudi.

“Durante le lavorazioni del film c’è stato un momento in cui ho pensato che le varie parti della storia non si unissero, risultando pezzi individuali”, ha raccontato Chloe Zhao in occasione di un incontro stampa con la Dire (www.dire.it) sulla piattaforma Zoom. “Così ho cercato su Google ‘bella musica classica ispirata alla natura’. Il video che mi è apparso su YouTube è stato ‘Elegy for the Arctic’ di Ludovico Einaudi, in cui lui suona il pianoforte sulla piattaforma galleggiante sul Mar Glaciale Artico. Note di piano- ha continuato la regista- che si fondono con questo grandioso paesaggio. In quel momento ho pensato che la sua musica funzionasse per il nostro film e con Einaudi i vari pezzi della pellicola si sono uniti“.

Fern, interpretata da McDormand, ha perso suo marito e il suo lavoro durante la Grande recessione. Lascia dunque la città aziendale del Nevada rurale, per attraversare gli Stati Uniti occidentali sul suo furgone. Nel corso del viaggio scopre altre persone che, come lei, hanno deciso o sono state costrette a vivere una vita da nomadi moderni al di fuori delle convenzioni sociali. Nei raduni a cui Fern partecipa stringe una forte amicizia con Dave e un legame potente con la natura. Ed è qui che trova la sua indipendenza.

Inoltre il film racconta uno spaccato della realtà costellata da enormi disparità economiche in cui “la previdenza sociale si basa su quanto hai fatto, e non importa se hai lavorato per tutta la vita per contribuire a mandare avanti il Paese. Ma questo è uno dei grandi problemi di una società capitalista”, ha detto Zhao.

Basato sull’omonimo libro della giornalista Jessica Bruder, ‘Nomadland’ (girato in sei mesi) vede nel cast la presenza dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells. Il film targato Searchlight Pictures debutterà prossimamente nei cinema italiani, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

CHLOE ZHAO: DOPO BUGIE TRUMP, SONO FIDUCIOSA SU BIDEN

In un sistema bipartisan è difficile fare dei veri cambiamenti perché non ti puoi distaccare troppo dalla politica tradizionale e non puoi essere un innovatore perché è facile perdere. Io sono fiduciosa”, ha detto Zhao alla Dire – in occasione di un incontro stampa sulla piattaforma Zoom – su un possibile cambiamento della condizione delle comunità marginali durante il mandato del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Penso che la pandemia stia facendo riflettere molti di noi su come siamo arrivati fino a qui e ha messo in luce le bugie degli ultimi quattro anni (con Donald Trump come presidente, ndr). Sono fiduciosa nei riguardi della politica, che porterà avanti il presidente Biden”, ha concluso la regista. Basato sull’omonimo libro di Jessica Bruder, il film targato Searchlight Pictures debutterà prossimamente nei cinema italiani, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

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