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Russamento: d’inverno è più frequente

Apnea ostruttiva del sonno, pitolisant riduce la sonnolenza diurna in pazienti che non tollerano la ventilazione meccanica a pressione positiva

Tra raffreddore, finestre chiuse, sbalzi di temperatura o eventuali allergie agli acari della polvere il russamento è più frequente nei mesi invernali

Il russamento tende ad aumentare con l’età, ma anche con il cambio di stagione.

In inverno, infatti, oltre al raffreddore e all’influenza – che costringono spesso a respirare con la bocca, invece che con il naso -, si potrebbe russare maggiormente a causa delle finestre chiuse, degli sbalzi di temperatura tra l’interno e l’esterno, dei caloriferi accesi o delle eventuali allergie agli acari della polvere.

Se poi al russamento e all’influenza aggiungiamo le apnee notturne, le notti potrebbero trasformarsi in un incubo. Cosa fare in questi casi?

Ne parla il dottor Fabrizio Salamanca, responsabile del Centro per la diagnosi e la cura della roncopatia di Humanitas San Pio X.

Le cause del russamento in inverno

Le apnee notturne tendono a peggiorare in inverno anche a causa della rinite e rinosinusite virale.

La rinite – comunemente chiamata raffreddore – causa l’aumento della produzione di muco che, colando dal naso verso la gola, può a sua volta causare un’infezione delle basse vie respiratorie.

In questo modo insorgono tosse, mal di gola, catarro, che possono traumatizzare ancor più le mucose. Di conseguenza, queste si gonfiano, rendendo la respirazione per via nasale più difficoltosa. Il risultato è che si renderà necessario respirare con la bocca: in questa situazione, la lingua tende a ricadere verso il palato, cosa che favorirà apnee notturne e russamento, anche in coloro che non russano abitualmente.

Temperature e alcuni farmaci possono avere un ruolo determinante

Oltre alla rinite e alla rinosinusite, il russamento in inverno può essere causato anche da altri fattori. «La temperatura troppo caldo-secca in camera infiamma faringe, ugola, tonsille e base della lingua peggiorando quindi russamento e apnee notturne, anche in assenza di sindromi da raffreddamento», spiega il dottor Salamanca.  «Anche alcuni farmaci possono peggiorare le apnee notturne, ad esempio alcuni antinfluenzali che favoriscono un sonno più pesante».

Cosa fare dopo una notte insonne?

Dopo una notte in balia del russamento, il risveglio può essere difficoltoso sia per il russatore, sia per il partner, ed è molto comune svegliarsi stanchi, di cattivo umore o con mal di testa. Chi soffre di una roncopatia può veder peggiorare i disturbi respiratori dannosi per lo stesso russatore.

«Se si soffre di apnee notturne, ai primi sintomi di raffreddore stagionale meglio farsi vedere dall’otorino perché potrebbe bastare poco per dormire e far dormire meglio anche familiari e partner. Per chi russa è consigliato adottare sani stili di vita durante il giorno, fare attività fisica anche in casa, evitare di mangiare troppo e di aumentare di peso. Di notte invece tenere la temperatura in camera a 18-19 gradi, e prima di andare a letto arieggiare la camera per qualche minuto o usare un umidificatore per evitare la secchezza delle basse vie respiratorie», conclude il dottor Salamanca.

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