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La blue tongue torna a fare paura in Sardegna

La blue tongue torna a fare paura in Sardegna

La Coldiretti Nuoro Ogliastra lancia l’allarme per la diffusione della blue tongue, la malattia infettiva degli ovini, e per le gravi conseguenze economiche

A distanza di otto mesi dall’ultimo blocco, in quasi tutta la Sardegna -a esclusione del sassarese e della Gallura- è nuovamente scattato lo stop alla movimentazione degli animali da allevamento a causa della blue tongue. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Nuoro Ogliastra, evidenziando le gravi conseguenze economiche che graveranno sulle aziende zootecniche che avevano ottenuto lo sblocco lo scorso maggio. “Per movimentare gli animali dai territori soggetti a restrizione, gli allevatori dovranno prima sottoporli all’esame del sangue per la Pcr, con un costo di 25 euro a capo– dice il direttore di Coldiretti Nu-Og, Alessandro Serra-. È necessario evitare altri due anni di ulteriori sofferenze ad un comparto che tra mille difficoltà cerca di migliorarsi e crescere. Questo provvedimento è un grosso freno che si traduce in un rallentamento delle movimentazioni e in un pesante aggravio dei costi per gli allevatori”.

Quindi l’appello alla giunta regionale, affidato al presidente della Coldiretti nuorese, Leonardo Salis come riferisce la Dire (www.dire.it): “Sarebbe opportuno, anche per limitare il numero di animali ed aziende coinvolte, un contingentamento della zona di sorveglianza, con il monitoraggio del sierotipo circolante tramite la creazione di una zona cuscinetto, circoscritta esclusivamente al territorio interessato”. Nel caso non fosse possibile limitare la zona di sorveglianza, “la Regione si dovrà fare carico dei costi derivanti dalle analisi Pcr- conclude-. I finanziamenti erogati nel corso del 2020 per il ristoro delle analisi non sono stati sufficienti per coprire la movimentazione di tutti i capi bovini interessati, oltre 20.000 a livello extra regionale”.

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