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Scirè e Galeffi scrivono “Mostro” per Federica Carta

Federica Carta torna sulla scena musicale con il singolo "Mostro": il brano scritto da Riccardo Scirè e Galeffi, è fuori in radio e in digitale

Federica Carta torna sulla scena musicale con il singolo “Mostro”: il brano scritto da Riccardo Scirè e Galeffi, è fuori in radio e in digitale

Federica Carta inaugura il suo 2021 musicale con il singolo “Mostro”, una profonda ballata che racconta la bellezza e la forza di sentirsi fragili, disponibile sulle piattaforme digitali e in radio. Come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), Federica Carta con il brano si ritaglia un momento di intimità per imparare ad ascoltare e liberarsi delle voci che nei momenti bui possono annebbiare l’immagine che abbiamo di noi stessi.

Ho raccontato a Riccardo Scirè e Galeffi tutto quello che volevo esprimesse il pezzo. Desideravo raccontare una parte della mia storia personale, ma alla fine ne è nato un brano nel quale spero tutti possano rivedersi – racconta Federica –. Ho passato gran parte del mio 2020 cercando di sentirmi migliore per me stessa e con Mostro voglio essere vicina a chi si ritrova in balia delle mie stesse emozioni: avere dei momenti o delle giornate no è normale, siamo esseri umani, fa parte della crescita e della vita e tante volte questo ci dà la forza di rialzarci sempre più forti il giorno dopo. Non serve a niente nascondersi dietro la perfezione”.

L’artista in questo pezzo si spoglia delle sonorità up-tempo e urban per ricercare atmosfere essenziali e sintetiche che trovano profondità nella voce e nelle parole del testo, spesso dure, ma le più adatte visto il modo in cui al giorno doggi siamo molto più duri nei nostri confronti”.

“Mostro” racconta di quanto a volte dobbiamo dimostrare forza per difenderci dall’idea che gli altri possono avere di noi e con questo brano Federica ci svela laltra faccia della medaglia, mettendo in luce il processo di accettazione nei confronti della propria fragilità e sofferenza: Accettarsi non è un percorso facile, né tantomeno breve. Ci vuole tempo, ognuno il proprio”.

Esiste un fil rouge tra questo brano e i precedenti di Federica: tutti contengono l’invito ad accettarsi, volersi bene, perdonarsi, a non vergognarsi delle proprie fragilità e a fare della sofferenza un punto di partenza per essere più forti.

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