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Balbuzie e diabete di tipo 2 sono correlati

Negli uomini balbuzie e diabete sono correlati

La balbuzie è legata all’esordio precoce del diabete di tipo 2 secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism

I giovani uomini che balbettano possono essere maggiormente a rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 a esordio precoce, suggeriscono i risultati di un’analisi dei dati di giovani israeliani valutati per il servizio militare e pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.

Tra gli oltre 4000 maschi di età compresa tra 16 e 20 anni coinvolti nello studio condotto da Avishai Tsur e colleghi della Israeli Defense Forces Medical Corp, a Ramat Gan, in Israele, i soggetti affetti da balbuzie avevano un rischio maggiore del 30% di sviluppare il diabete di tipo 2 in generale e più del doppio del rischio di soffrirne prima dei 40 anni rispetto a quanti non balbettavano.

Il rischio era indipendente dall’indice di massa corporea (BMI), dalle comorbidità e dallo stato socioeconomico. La stessa associazione non è invece stata trovata tra le donne, ma la balbuzie è quattro volte più comune tra gli uomini, hanno fatto presente gli autori.

«Il risultato clinico principale è che la balbuzie è una condizione medica che richiede un’attenta stratificazione del rischio e di mitigare i fattori di rischio concomitanti del diabete» ha affermato l’autore senior Gilad Twig, professore associato di medicina presso la Hebrew University of Jerusalem. «Questo è particolarmente importante dal momento che queste persone tendono a evitare di incontrare i medici».

Colpa dello stress o sono coinvolti disordini neuronali?
Uno dei meccanismi plausibili sarebbe l’ansia sociale, che comporta un innalzamento dei livelli di cortisolo, hanno osservato i ricercatori. «Lo stress cronico e l’aumento della secrezione di cortisolo potrebbero aumentare il rischio di diabete di tipo 2 indipendentemente dall’obesità».

Altre possibili spiegazioni includono un’alterata regolazione del metabolismo della dopamina a livello cerebrale, già collegata sia alla balbuzie che al diabete di tipo 2, l’alterazione del flusso sanguigno cerebrale che porta alla compromissione delle reti neuronali di rilevamento dei livelli di glucosio nell’ipotalamo e alcune anomalie strutturali nel cervello che compaiono nella balbuzie e nel diabete di tipo 2.

«Indipendentemente da questo, i nostri risultati evidenziano l’importanza della riduzione di altri fattori di rischio modificabili per il diabete, in particolare l’obesità, e l’importanza di adottare uno stile di vita sano. Riteniamo inoltre che le persone balbuzienti possano meritare un follow-up più rigoroso, ma sono necessari studi per confermarlo» ha detto Twig.

Balbuzie collegata al diabete di tipo 2 anche dopo aggiustamenti
La popolazione dello studio era parte di un totale di oltre 2 milioni di adolescenti di ambo i sessi valutati per l’idoneità al servizio militare in Israele all’età di 16-20 anni dal 1980 al 2013. Tra questi erano presenti 4.443 uomini e 503 donne con balbuzie, confermata da uno specialista del linguaggio.

Tra gli uomini, i nuovi casi di diabete di tipo 2 si sono sviluppati nel 3,7% dei soggetti con balbuzie rispetto al 2,1% senza. Il rapporto di probabilità (OR, odds ratio) era un significativo 1,32 dopo gli aggiustamenti per età, BMI, luogo di nascita, stato socioeconomico, prestazioni cognitive, istruzione, presenza di comorbidità croniche e presenza di comorbidità psichiatriche. L’associazione persisteva anche quando l’analisi veniva condotta solo tra i soggetti senza alcun tipo di comorbidità.

I risultati continuavano a essere significativi tra gli uomini con balbuzie con un BMI <85° percentile (OR 1,23) o ≥85° percentile (OR 1,48), in quelli con prestazioni cognitive elevate rispetto a quelle più basse (OR 1,29 e 1,37 rispettivamente) e nei soggetti con uno stato socioeconomico basso rispetto a uno più elevato. L’associazione era evidente anche quando i fratelli non balbuzienti di maschi con balbuzie venivano usati per il confronto (OR 1,49).

Inoltre il rischio di diabete associato alla balbuzie era più alto tra i nati più di recente, con un OR aggiustato di 2,37 per i nati dal 1980 in poi (che avevano 36 anni o meno alla fine del periodo di studio) rispetto a 1,21 per i nati negli anni ’60.

In un’analisi separata dei 2289 uomini con balbuzie entrati nello studio dal 1996 in poi, i nuovi casi di diabete di tipo 2 incidente si sono verificati nello 0,87% dei soggetti con balbuzie contro lo 0,29% di quelli senza, dopo 15 anni di follow-up, quando gli uomini avevano un’età compresa tra 31 e 35 anni (OR aggiustato 2,32). Invece nelle donne il diabete di tipo 2 si è sviluppato nell’1,4% di quelle con balbuzie e nell’1,1% senza, con una differenza non era significativa (OR aggiustato 1,03).

«Per il diabete di tipo 2 a esordio precoce abbiamo diversi studi in corso che caratterizzano altri fattori di rischio per il diabete incidente, alcuni dei quali già pubblicati e altri in procinto di esserlo» ha detto Twig. «Per la balbuzie abbiamo in programma di valutare la potenziale associazione con altre morbilità cardiometaboliche».

Bibliografia

Tsur AM et al. Stuttering and incident type 2 diabetes: a population-based study of 2.2 million adolescents. J Clin Endocrinol Metab. 2021 Jan 15;dgaa988. 

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