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Polizia Criminale ed Eurispes uniscono le forze

Polizia Criminale ed Eurispes uniscono le forze

Al via il Protocollo d’intesa tra Direzione Centrale della Polizia Criminale ed Eurispes: pubblico e privato insieme per la ricerca e la conoscenza

Il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della polizia Criminale, Prefetto Vittorio Rizzi, e il Presidente dell’Eurispes, Professor Gian Maria Fara, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa finalizzato a implementare la collaborazione fra la Direzione, Ente a connotazione interforze (vi presta servizio personale di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria),  e l’Eurispes (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali).

Condividendo il medesimo obiettivo di studio e di analisi, il Protocollo siglato oggi consentirà ad Eurispes e al Servizio Analisi Criminale di condurre ricerche di settore, studi ed approfondimenti congiunti sui vari fenomeni criminali, attingendo al rispettivo patrimonio informativo.

Verranno promosse, allo stesso tempo, attività culturali, iniziative editoriali e formative – anche aperte a soggetti terzi – al fine di trasmettere le rispettive conoscenze agli operatori del settore e, in particolar modo, alle Forze di polizia chiamate ad effettuare una sempre più efficace azione di prevenzione e contrasto alla criminalità.

Il Prefetto Rizzi ha sottolineato la necessità di un continuo scambio delle forze di polizia con tutte le espressioni della società civile, del mondo sociale, economico, accademico. Confronto ancor più urgente per quelle articolazioni la cui mission è ispirata alla cultura dell’intelligence, come il Servizio Analisi Criminale. Grazie alla continua osmosi con il mondo della ricerca è possibile cogliere precocemente i segnali del cambiamento della società, la cui individuazione costituisce il presupposto indefettibile per orientare l’azione strategica e operativa del law enforcement.

Il Professor Fara ha voluto porre l’accento sulla necessità di “fare squadra” nel contrasto ai fenomeni criminali e sull’importanza di questo Protocollo che segue la via del dialogo e dello scambio proficuo di dati e informazioni tra realtà pubbliche e private. E ciò nella convinzione che di fronte ad una società in crescente evoluzione occorre non cedere alle semplificazioni ma affrontare i fenomeni che essa esprime attraverso una lettura interdisciplinare e complessa.

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