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Navigator in piazza chiedono rinnovo del contratto

Da Nord a Sud dell'Italia i navigator scendono in piazza per il rinnovo del contratto nella giornata di mobilitazione nazionale promossa dai sindacati

Da Nord a Sud dell’Italia i navigator scendono in piazza per il rinnovo del contratto nella giornata di mobilitazione nazionale promossa dai sindacati

Da Nord a Sud dell'Italia i navigator scendono in piazza per il rinnovo del contratto nella giornata di mobilitazione nazionale promossa dai sindacati

Sono ‘nati’ ai tempi del Governo giallo-verde, con l’istituzione del reddito di cittadinanza, come figura di riferimento per trovare un posto di lavoro. Ora i loro contratti sono in scadenza e rischiano di rimanere a casa. Per questo Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp hanno promosso in tutta Italia una mobilitazione per chiedere chiarezza sul futuro dei 2.700 navigator attualmente assunti con contratto a tempo determinato.

“Siamo qui in piazza Montecitorio, ma anche davanti alle Prefetture in tutte le Regioni, per chiedere la proroga dei contratti dei navigator“. Lo spiega Silvia Simoncini della segreteria nazionale di Nidil-Cgil che partecipa al presidio davanti alla Camera con i lavoratori che hanno un contratto in scadenza il 30 aprile. Per la sindacalista la proroga dei contratti “non è un punto di arrivo, ma rappresenta un punto di partenza che è indispensabile per costruire delle soluzioni più strutturate, e che necessitano di essere valutate all’interno di una più ampia riforma delle politiche attive. Noi crediamo- osserva Simoncini- che questi lavoratori possono essere utili a questo progetto, perché sono stati formati, hanno già acquisito delle professionalità nell’ambito delle politiche attive”. Quindi, conclude, “siamo a disposizione per confrontarci con il prossimo governo alla ricerca di una soluzione che possa vederli coinvolti nell’ambito delle politiche attive del lavoro”.

NAVIGATOR CAMPANIA IN PIAZZA: “RINNOVO CONTRATTO PER 440” 

“Proroga contrattuale subito”, si legge sui cartelli esposti fuori al palazzo della prefettura dai navigator della Campania che hanno protestato anche a Napoli, in piazza del Plebiscito, nella giornata di mobilitazione nazionale promossa dai sindacati per chiedere il rinnovo del contratto dei navigator. La platea di navigator della Campania conta 440 lavoratrici e lavoratori sui quasi 2.800 navigator italiani, cioè più del 15% delle figure individuate per avviare e sostenere la fase due del reddito di cittadinanza, quella dedicata alle politiche attive del lavoro. L’eta’ media dei navigator è di 35 anni per una platea che è composta per il 54% di donne. Durante la loro attività, nonostante si sia svolta principalmente durante i mesi di pandemia, hanno contattato 310mila aziende, rilevando 41mila opportunità di lavoro e assicurando un nuovo lavoro al 33% dei percettori del reddito già presi in carico in Italia. In Campania in tre mesi sono state rilevate 4.270 posizioni. La richiesta dei navigator e’ di ottenere una proroga contrattuale, chiedendo che la formazione ricevuta in questi mesi non vada dispersa.

“Il nostro lavoro è andato avanti nonostante tutto – ha raccontato alla Dire Alessandra Filoni, navigator di Avellino -. Anche con i centri per l’impiego chiusi, abbiamo profilato 50mila beneficiari del reddito in Campania facendo incontrare domanda e offerta di lavoro. La nostra figura è necessaria oggi più che mai: in Campania ci sono oltre 300mila percettori del reddito, ma ne abbiamo profilati ancora pochi. La fase due del reddito è appena iniziata, abbiamo subito l’effetto della crisi pandemia e la chiusura dei centri per l’impiego. È il momento di dare continuità al nostro lavoro”. “Siamo lavoratori già formati – ha sottolineato alla Dire la navigator Rossella Cartolano – e inseriti nel circuito delle politiche attive del lavoro. Possiamo dare il nostro contributo soprattutto in un periodo così difficile: il termine del blocco dei licenziamenti è ormai prossimo”. In questi mesi di pandemia “abbiamo imparato a svolgere il nostro lavoro in una modalità nuova, abbiamo contattato telefonicamente sia utenti che imprese, abbiamo lavorato con entusiasmo, seppur da remoto, senza fermarci. Il nostro auspicio – ha aggiunto la navigator – è, oltre alla proroga dei contratti, ottenere il riconoscimento della nostra figura che non sia solo legata alla misura del reddito di cittadinanza ma che venga contemplata in uno spettro più ampio della strategia per le politiche attive del lavoro”.

SINDACATI CAMPANIA: “ERRORE NON CONFERMARE I NAVIGATOR” 

“Siamo scesi in piazza a Napoli come nelle altre città d’Italia per chiedere continuità occupazionale per questi lavoratori che si sono spesi in un periodo complesso come quello dell’emergenza Covid e per una misura alquanto complessa, la seconda fase del reddito di cittadinanza. Chiediamo al prefetto di sostenere questa causa e di supportarla. I navigator sono lavoratori qualificati, formati, che si occupano di politiche attive del lavoro, non parliamo di assistenzialismo”. Lo ha spiegato alla Dire Antonella Pacilio, coordinatrice regionale della Nidil Cgil Campania, durante la manifestazione dei navigator della Campania che si è svolta fuori al palazzo della prefettura di Napoli. “Siamo in piazza per difendere questi lavoratori illusi dall’ipotesi prospettata di poter rafforzare i centri per l’impiego – ha sottolineato Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e della Campania -, invece ad aprile non vogliono confermare i contratti dei navigator. È un errore non usare queste forze impegnate nei centri per l’impiego e nell’Anpal perché possono essere d’aiuto quando ripartirà lo sviluppo e riprenderanno gli investimenti per un mercato del lavoro che è già depresso”. “Chiediamo che venga riconosciuta la nostra professionalità – ha detto Luisa Antonietta Tangredi, navigator e sindacalista Cisl -, chiediamo di dare continuità al nostro lavoro perché le competenze acquisite non vadano disperse. Si parla da tanto di ristrutturare le politiche attive, bene noi siamo professionisti già formati per la trasformazione delle politiche attive del lavoro e funzionali nell’ottica di questa nuova visione. La platea dei beneficiari del reddito è una platea complessa, ha bisogno di tempo per poter essere rimessa sul mercato del lavoro, ma ora ha uno strumento per farlo”.

BOLOGNA, PROTESTA NAVIGATOR: “SIAMO BRAVI, NON DISPERDETECI

Tra le città toccate dalla mobilitazione nazionale anche Bologna, con un sit-in davanti alla PrefetturaIl loro ruolo non è, chiariscono, “creare posti di lavoro”, ma “segnalare le offerte ai percettori del reddito di cittadinanza, che possono accettare o rifiutare”. In questo, nell’anno e mezzo di attività svolta, “abbiamo prodotto risultati tangibili, ottimi risultati”, racconta alla Dire chiarisce Salvatore Albanese, navigator di Modena. La situazione dell’Emilia-Romagna è migliore rispetto ad altre regioni, spiega: qui “siamo fortunati perché abbiamo la possibilità di lavorare in collaborazione con un’agenzia che è efficiente e ha una struttura rodata. Il livello delle competenze è altissimo e i risultati sono ottimi”. Ad esempio, “se io ho 100 percettori in carico e presento un’offerta ciascuno, 30 di loro danno seguito a quella segnalazione e altri 70 non lo fanno vanno incontro a decurtazioni previste dalla legge. Ma il lavoro del navigator sarà di aver presentato 100 offerte: è un lavoro che va misurato sul processo, non sull’esito”. Anche per questo chiedono di non disperdere le competenze acquisite sul campo, “soprattutto in un momento complicato come l’attuale dove il rafforzamento delle politiche attive del lavoro dev’essere l’abc per la ripartenza dell’Italia”.

I navigator, ricorda la Dire (www.dire.it), sono “giovani laureati, italiani, una media di laurea alta, 107 su 110, siamo dei precari, la maggior parte di noi è rappresentata da colleghe donne“. In Emilia-Romagna sono 125 in tutto, 35 a Bologna. A Modena, dove lavora Albanese, sono in 25. E fra tre mesi scarsi, ad aprile, per tutti scadrà il contratto con Anpal. Sebbene sia stata siglata una convenzione triennale tra regioni e ministero “per utilizzare i navigator fino alla fine del 2022, dopo un anno e mezzo ci dicono che rischiamo di restare a casa”. In attesa di ricevere certezze in merito a un eventuale riconferma o prolungamento del contratto, a Bologna i manifestanti sono riusciti a incontrare la prefetta Francesca Ferrandino. “Il prefetto ha ricevuto una delegazione di noi con i sindacati, abbiamo reso esplicita la piattaforma alla base delle nostre istanze, ha ricevuto le nostre richieste e espresso solidarietà. Si farà portatore delle nostre istanze al ministero e presso gli enti competenti”, conclude Albanese.

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