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Ibis sacro avvistato per la prima volta a Pescara

Ibis sacro avvistato per la prima volta a Pescara

Avvistato a Pescara per la prima volta l’ibis sacro: si tratta di un uccello bellissimo, venerato nell’antico Egitto

Alcune segnalazioni c’erano state, ma per la prima volta si riesce a testimoniare la presenza dell’Ibis, uccello sacro e venerato dell’antico Egitto, in Abruzzo e, nello specifico, nel pescarese. A renderlo noto è la Stazione Ornitologica Abruzzese che spiega come la specie, molto diffusa in Africa e in particolare nel sud del Sahara, da alcuni anni è stata individuata in Francia e in Italia. Paesi dove è riuscita a riprodursi e a colonizzare ampi territori.

Nel nostro Paese l’Ibis è riuscito a nidificare a nord già negli anni ’90, concentrandosi in colonie riproduttive soprattutto nella pianura padana. “In Abruzzo- spiega la Soa- la presenza dell’inconfondibile Ibis bianco e nero non era nota, anche se alcune segnalazioni di individui erratici nelle regioni vicine lasciavano prevederne l’arrivo. Il 7 febbraio di quest’anno però Sandro Barile, attento bird watcher e noto fotografo della Stazione Ornitologica Abruzzese ha fotografato un gruppo di otto Ibis sacri nei pressi di Pescara in una località che non viene indicata per evitare di creare un assembramento di fotografi e curiosi in un periodo in cui anche le regole per il controllo del Covid suggeriscono di evitare simili iniziative. Si tratta indubbiamente di una specie bellissima con forme e colori che sembrano il frutto della immaginazione e dell’estro di un grafico ma l’immagine non deve ingannare – sottolinea la nota riportata dalla Dire (www.dire.it) -. L’Ibis sacro a prescindere dal nome e dalle apparenze, così come l’Usignolo del Giappone segnalato in Provincia di Chieti o i parrocchetti di Roma, è una delle tante specie alloctone e invasive che quando conquistano nuovi territori lontani dalle aree di origine possono determinare conseguenze anche molto negative nei confronti delle specie autoctone per alcune delle quali diventano concorrenti inaspettati o predatori. L’Ibis sacro in particolare – sottolinea la Soa – è un grande predatore specializzato nella cattura dei nidiacei di molte uccelli come aironi, gabbiani, corrieri, fratini ecc, che si riproducono negli ambienti acquatici e litoranei e la capacità predatoria è talmente elevata che in nazioni come la Francia è in corso una campagna per eradicare completamente la specie dopo che ha causato la scomparsa di intere colonie riproduttive di alcuni uccelli acquatici.

Nonostante quindi la bellezza dell’Ibis degli egizi è da sperare che il gruppo di animali fotografati sia solo di passaggio e non decida di fermarsi a riprodurre in Abruzzo”.

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