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Governo Draghi: da Salvini a Orlando, le reazioni dei partiti

salvini larghe intese

Governo Draghi, ecco le reazioni dei partiti. Salvini: “Rispetto Mattarella, ma sul no al voto mi sono cascate le braccia”. Orlando: “Pd deciderà anche in base alle scelte degli altri partiti”

Mentre tra pochi minuti sta per nascere il Governo Draghi, dopo la scelta del Capo dello Stato Mattarella arrivano le prime reazioni dei leader politici.

“Provo sempre rispetto per il presidente della Repubblica, ma quando ieri sera ho sentito che se vai a votare ti ammali mi sono cascate la braccia…” ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini a Omnibus su La7. Visto che in primavera è attesa una importante tornata di elezioni amministrative, “non è che se voti il sindaco di Roma e Milano sei tranquillo” e se invece voti alle politiche “ti infetti”, argomenta Salvini.

“In primavera ci saranno mille comuni al voto”, ribadisce il segretario della Lega, “già che votano 20 milioni di italiani diamo la parola a 60 milioni di italiani, poi per 5 anni il governo è quello e non ci sono rimpastini e rimpastoni, ma intanto facciamo qualcosa di utile”, dice ancora Salvini come riferisce la Dire (www.dire.it).

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“Non abbiamo pregiudizi nei confronti di nessuno, Draghi, Cottarelli, Cartabia…” ma “noi vogliamo ragionare sui fatti” e “con la prospettiva del voto, voterà mezza Europa, voteranno in Calabria e voteranno i cittadini di Roma, Napoli, Torino”. Insomma, “la democrazia non può essere sospesa all’infinito, ma usiamo bene questi mesi”, aggiunge il leader della Lega. “Guardiamo ai temi, non parliamo di nomi e ministeri, parliamo di tasse, scuola, salute, pensioni, lavoro” dice Salvini.

“Stamattina ci troveremo con il centrodestra”, tenendo conto che “se la stagione dei Conte, dei Casalino e di Azzolina è archiviata è stato anche grazie alla compattezza del centrodestra, che non si è sfaldato e non si è fatto attrarre dalle sirene”. “Il centrodestra si è mosso compatto- ribadisce Salvini- in Parlamento è stato determinante quando ancora c’era il governo Conte, quando c’erano da approvare provvedimenti utili al Paese”. Insomma, “ci siamo mossi compatti, continueremo a muoverci compatti”, conclude il segretario della Lega.

LA POSIZIONE DEL PD

Nei confronti del governo Draghi “si pone l’esigenza di non fare gli stessi errori del passato. Perché leggendo i commenti di questa mattina sembra che la qualità e la forza indubbia del nome” di Mario Draghi “possa risolvere tutti i problemi, il che è abbastanza fuorviante”, dice il vicesegretario del Pd Andrea Orlando a Radio Immagina. Per far nascere il governo, dice Orlando, “c’è bisogno di una convergenza delle forze politiche su un programma di riforme intorno al recovery e di un rapporto col paese che è più lontano dalla classe dirigente. Se diventa una cosa che non parla a tutto il paese il rischio è che si ci si trovi di fronte a una crisi economica e sociale come quella del passato. Io credo che ci siano le condizioni per evitarlo. Ma non basta dire arriva Draghi. Bisogna dargli una mano, a Draghi”, aggiunge Orlando.

Orlando conclude: “Il ruolo politico non può prescindere dai numeri. Il Pd dovrà decidere anche in relazione a quello che faranno le altre forze politiche. Perché dico una cosa abbastanza lapalissiana, ma il nostro 11 per cento non è sufficiente a far nascere un governo”.Il “fallimento” sul Conte ter “ha delle responsabilità ben precise. Che non possono essere nascoste. Ha un nome e un cognome e una sigla politica”, dice il vicesegretario del Pd Andrea Orlando a Radio Immagina. “Una scelta di Italia viva e di Matteo Renzi ha fatto saltare la possibilità di un governo politico”, aggiunge Orlando.

“Dobbiamo proporre dei momenti molto larghi di partecipazione e di discussione. Sbaglieremmo se ci chiudessimo solo nella dimensione istituzionale”, dice il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, a Radio Immagina. “Serve una discussione quanto più larga possibile e quanto più aperta agli apporti della società”, ribadisce.

“Sarei ipocrita se dicessi che in questo passaggio non c’è anche un po’ di rabbia. Ma poi bisogna passare alla battaglia politica. Noi dobbiamo corrispondere al messaggio del Capo dello stato, ma farlo in modo intelligente e responsabile. Cioè non fare gli spettatori di una cosa che ci è stata suggerita, ma i protagonisti attivi, il che significa registrare le difficoltà che ci troveremo di fronte e prevenirle per risolverle”.

NO SECCO DEL MOVIMENTO 5 STELLE AL GOVERNO DRAGHI

“Ringrazio il presidente Mattarella per il suo impegno nel voler dare un Governo al Paese, ma noi siamo sempre stati chiari con gli italiani dicendo apertamente che il M5S avrebbe sostenuto solo un Esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Su questo, con coerenza, andremo fino in fondo”. Lo scrive, in un tweet, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, dopo che il presidente della Repubblica, ieri sera, ha annunciato di aver convocato al Colle Mario Draghi.

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