Site icon Corriere Nazionale

Fibrillazione atriale: per i reni apixaban meglio di warfarin

Anche con il diabete sotto controllo il rischio di malattie cardiache aumenta del 20 per cento: lo conferma una nuova ricerca pubblicata su Circulation

Fibrillazione atriale con malattia renale cronica: apixaban può offrire migliori esiti renali a lungo termine rispetto a warfarin

Per i pazienti con fibrillazione atriale (AF) non valvolare, i risultati di uno studio – pubblicato online sull’ “American Journal of Kidney Diseases” (AJKD) – hanno mostrato che il trattamento con apixaban era associato a un rischio inferiore di progressione della malattia renale cronica (CKD) rispetto al warfarin.

Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che “rimane incerto” se il farmaco fosse anche più efficace per prevenire l’insufficienza renale incidente.

I vantaggi dei DOAC
Secondo gli autori, guidati da James B. Wetmore, del gruppo di ricerca sulle malattie croniche dell’Hennepin Healthcare Research Institute, “il warfarin può essere dannoso per la salute dei reni”, e questa preoccupazione sta crescendo, rendendo gli anticoagulanti orali diretti [DAOC] “alternative attraenti” per la prevenzione dell’ictus ischemico nei pazienti con AF.

“I DOAC appaiono vantaggiosi data la stretta finestra terapeutica, la necessità di frequenti monitoraggi di laboratorio e un profilo di interazione farmacologica complesso che caratterizza l’uso di warfarin” scrivono i ricercatori.

“A differenza del warfarin, i DOAC agiscono in modo relativamente rapido, hanno nel complesso poche interazioni farmacologiche e generalmente non richiedono un monitoraggio continuo di laboratorio. Tuttavia, il profilo di sicurezza non è chiaro nei pazienti con CKD” sottolineano gli autori.

Studio retrospettivo di confronto sui profili di sicurezza
Per indagare questo aspetto, Wetmore e colleghi hanno condotto uno studio retrospettivo di coorte su 12.816 iscritti a Medicare con CKD di fase 3, 4 o 5 e AF incidente AF che avevano ricevuto una nuova prescrizione per apixaban o warfarin tra il 2013 e il 2017 (84% con CKD in fase 3 CKD; età media, 80 anni; 51% donne; 88% caucasici).

I ricercatori hanno esaminato se i pazienti progredivano in uno stadio più avanzato di CKD o verso l’insufficienza renale.

I risultati hanno mostrato che i pazienti trattati con entrambi i farmaci hanno sperimentato un’insufficienza renale incidente a un tasso di 2,1 eventi ogni 100 pazienti all’anno, con un hazard ratio (HR) per insufficienza renale incidente di 0,98 per apixaban rispetto al warfarin.

Riguardo alla progressione della CKD, i ricercatori hanno osservato un tasso di 11,4 eventi ogni 100 pazienti all’anno per i pazienti che assumevano apixaban rispetto a 12 tra coloro che erano trattati con warfarin e un HR di 0,90.

Conferme necessarie da trial clinici controllati
“In accordo con quelli di altri studi, i nostri risultati suggeriscono che apixaban può essere associato a esiti renali superiori a lungo termine rispetto al warfarin in questa popolazione, ma questo non può essere determinato definitivamente in assenza di dati di trial clinici controllati” conludono Wetmore e colleghi.

Riferimenti

Wetmore JB, Yan H, Herzog CA, Weinhandl E, Reyes JL, Roetker NS. CKD Progression in Medicare Beneficiaries With Nonvalvular Atrial Fibrillation Treated With Apixaban Versus Warfarin. Am J Kidney Dis. 2021 Jan 6. [Epub ahead of print] doi: 10.1053/j.ajkd.2020.12.004. leggi

Exit mobile version