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Modena: i detenuti sfornano le ostie per la Messa

Modena: i detenuti sfornano le ostie per la Messa

La cooperativa sociale Giorni nuovi ha messo in piedi un “ostificio” nella Casa reclusione di Castelfranco Emilia: ed è da qui che arrivano le ostie e le particole usate da alcuni parroci

Le ostie per le messe? Le ‘sfornano’ i detenuti. A Modena la cooperativa sociale “Giorni nuovi” ha messo in piedi un ‘ostificio’ nella Casa reclusione di Castelfranco Emilia: ed è da qui che arrivano le ostie e le particole usate nelle messe da alcuni parroci modenesi e bolognesi.

Il progetto a Castelfranco, spiega la Dire (www.dire.it), è nato sei mesi fa: “La spinta decisiva ce l’hanno data la direttrice della Casa di reclusione Maria Martone e l’arcivescovo di Bologna, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, che ha finanziato l’acquisto dei macchinari poi donati al carcere dalla cooperativa”, spiega Francesco Pagano, presidente di “Giorni nuovi”, realtà aderente a Confcooperative Modena, e costituita nel 2015 da cinque persone che prestano volontariato nelle carceri modenesi da una decina d’anni. “All’inizio il nostro impegno era squisitamente di natura religiosa, ma i detenuti ci chiedevano con insistenza un lavoro e una casa”, ricorda Pagano. Ed ecco allora l’idea concretizzatasi mettendo insieme un’impastatrice, un macchina per le cialde, un umidificatore, una taglierina e una sigillatrice. Alla produzione attualmente lavorano due detenuti (ma presto saranno tre), assunti dalla cooperativa: entrambi impegnati per quattro ore al giorno. “Le nostre materie prime sono farina doppio zero e acqua- aggiunge Pagano- la produzione quotidiana è di circa 25 pacchi da 500 particole e 15 confezioni da 25 ostie usate dal celebrante. Sembra un lavoro facile, invece richiede molta attenzione e scrupolo“.

Il progetto della cooperativa ha ricevuto una buona accoglienza dalle diocesi di Modena e Bologna, “sempre attente ai bisogni degli ultimi e dei carcerati. Del resto gli stessi vescovi Castellucci e Zuppi insistono molto sulle opere di assistenza e sostegno”, ricordano da “Giorni nuovi”. Le consegne di ostie e particole sul territorio vengono effettuate dalla cooperativa con un furgone acquistato anche grazie a un contributo della Fondazione di Modena. Gli ordini che arrivano da altre regioni, invece, vengono spediti tramite corriere.

La produzione e consegna delle ostie e particole non è l’unico progetto gestito dalla cooperativa nelle carceri di Modena e Castelfranco. I detenuti, infatti, realizzano anche presepi artigianali, lavorazioni tessili e assemblaggi per aziende locali. “Attualmente queste attività sono quasi ferme per via del Covid, ma l’obiettivo- annuncia Pagano- è creare una linea di prodotti alimentari con un marchio proprio che coinvolga anche i detenuti in alcune fasi di lavorazioni. I soci e volontari della cooperativa ‘Giorni nuovi’ sono impegnati ad aiutare l’uomo che soffre, anche se rinchiuso in un carcere per i reati più diversi, senza però mai giudicare. Diceva don Oreste Benzi che ‘l’uomo non è il suo errore’”.

L’impegno della coop comprende anche attività di volontariato e sostegno. “Non facciamo, quindi, del semplice assistenzialismo o della carità, ma cerchiamo di creare occasioni di lavoro come strumento di recupero dei detenuti alimentando- conclude il presidente della coop sociale- i loro sogni e speranze di uomini alla ricerca di un senso della loro esistenza”.

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