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Le infezioni negli anziani: ecco le più comuni

Troppi anziani e pochi geriatri: sono solo 4.300 per 13 milioni di “over 65”. Sigg e Sigot lanciano l'allarme per l'assistenza sanitaria

I medici: “Anziani a rischio, ecco le infezioni in agguato”. Secondo la Simit sono il tratto urinario e l’apparato respiratorio

La popolazione anziana ha un alto indice di fragilità ed e’ particolarmente esposta a tutti i processi infettivi, sia in comunita’ (influenza, malattie stagionali) che in Ospedale. Le infezioni piu’ comuni nell’anziano sono le infezioni del tratto urinario, specialmente nei portatori di catetere vescicale, le infezioni del tratto respiratorio, polmoniti e bronchiti, e le infezioni di cute e tessuti molli. Un capitolo a parte e’ legato alle infezioni nei pazienti portatori di protesi o dispositivi a permanenza che prevalgono proprio nella popolazione anziana. Tra i pazienti a maggior rischio dobbiamo poi menzionare coloro che vivono in Residenze Sanitarie Assistite (Rsa): si tratta di pazienti fragili, spesso non autosufficienti e particolarmente esposti al rischio di contrarre infezioni. L’attenzione per questi pazienti deve essere massima”. Si legge in un comunicato della Simit come riferisce la Dire (www.dire.it).

GLI ANZIANI E IL COVID-19: I DATI

La pandemia da Covid19, quindi, e’ la dimostrazione di questo scenario. Su oltre 1.754.715 casi confermati in Italia dall’inizio della pandemia, l’eta’ media dei positivi e’ stata di 48 anni, come indicato dai Dati cumulativi della Sorveglianza integrata dell’Istituto Superiore di Sanita’ (Iss) aggiornati al 10 dicembre 2020. Dai dati dell’Iss, aggiornati al 2 dicembre, su un campione di 55.824 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARSCoV-2 il numero di deceduti nei quali il Covid e’ la causa direttamente responsabile della morte varia in base all’eta’, con valori minimi nelle persone di eta’ inferiore ai 50 anni e massimi nella classe di eta’ 80-89 anni. A pesare il maggior numero di patologie, che si sovrappongono andando avanti con gli anni. Gia’ dopo i 65 piu’ della meta’ delle persone convive con una o piu’ malattie croniche e questa quota aumenta con l’eta’ fino a interessare i tre quarti degli ultra 85enni. A causa del Covid, per il 2020 ci aspettiamo purtroppo una diminuzione dell’aspettativa di vita in Italia, che fino al 2019 invece aumentava ogni anno da decenni. Se n’e’ parlato in occasione del XIX Congresso Simit – Societa’ Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, presieduto dal Prof. Pierluigi Viale e dal Dott. Francesco Cristini.

LE INFEZIONI DELLE VIE RESPIRATORIE NEGLI ANZIANI

I pazienti anziani, di base, hanno spesso alcuni peculiari fattori di rischio per sviluppare una polmonite: la colonizzazione del cavo orale e delle alte vie aeree da parte di microrganismi che possono essere inalati in fenomeni di microaspirazione, alterazioni della clearance muco-ciliare a livello bronchiale, alterazioni dello stato di coscienza e utilizzo di farmaci che abbassano il ph gastrico.

“La polmonite batterica nell’anziano- dichiara il professor Marco Falcone, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Universita’ di Pisa- puo’ essere una patologia subdola, che non si accompagna sempre ai classici segni d’infezione (la febbre ad esempio puo’ essere assente e compare in circa la meta’ dei casi) e che puo’ essere misconosciuta per la prevalenza di alterazioni extrapolmonari. La prognosi puo’ essere fatale soprattutto in presenza di alcune eziologie quali Staphylococcus aureus, Legionella pneumophila, Pseudomonas aeruginosa o altri bacilli gram negativi. La maggioranza dei contagi avviene per la microaspirazione dei batteri che si trovano nell’orofaringe, mentre nelle polmoniti influenzali e da SARS-CoV2 il contagio avviene prevalentemente per l’esposizione dell’anziano all’aerosol prodotto da una persona infetta. Bisogna intervenire precocemente e fare una accurata selezione in Pronto Soccorso dei pazienti piu’ gravi che possono giovarsi del trasferimento in Terapia Intensiva. L’eta’ di per se non e’ un criterio di esclusione alle cure intensive e i nostri anziani vanno curati al meglio. E’ bene ricordare che gia’ prima del Covid le malattie respiratorie rappresentavano la terza causa di morte, con un andamento crescente”.

I VACCINI ANTINFLUENZALI NEGLI ANZIANI

In merito alla recente vaccinazione antinfluenzale, i dati parziali ci dicono che l’adesione quest’anno sia stata molto piu’ elevata degli anni passati, soprattutto negli anziani. Questa e’ una buona notizia, perche’ l’influenza stagionale nell’anziano puo’ determinare un improvviso peggioramento dello stato di salute, magari gia’ precario per le patologie sottostanti, e necessitare dell’ospedalizzazione. “Tuttavia, nell’ambito della emergenza Covid-19 di questo anno, e’ prevedibile- conclude il Prof. Falcone- un minor numero di contagi rispetto agli altri anni in rapporto all’utilizzo sistematico dei mezzi di protezione, al distanziamento sociale e (si spera) alle particolari attenzioni che tutte le famiglie metteranno in atto per impedire l’infezione dei membri piu’ anziani”.

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