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Cashback: alcuni commercianti rifiutano pagamenti con carte

Cashback: Consumerismo No Profit denuncia difficoltà per i cittadini dovute al fatto che alcuni esercenti non accettano pagamenti con carte

Cashback: Consumerismo No Profit denuncia difficoltà per i cittadini dovute al fatto che alcuni esercenti non accettano pagamenti con carte

Luci e ombre sul fronte Cashback. Mentre aumenta infatti la spesa e il numero di transazioni da parte dei consumatori grazie all’incentivo del rimborso previsto dal programma, molti commercianti stanno ostacolando il Cashback, rifiutando di accettare i pagamenti con carta.

Lo denuncia CONSUMERISMO No Profit, associazione dei consumatori che sta registrando le proteste dei cittadini da più parti d’Italia.

Rileviamo come molti esercenti e gestori di locali pubblici, al momento del pagamento da parte dei propri clienti, rifiutino di accettare carte e bancomat, a causa delle commissioni interbancarie a loro carico – spiega CONSUMERISMO – In particolare i maggiori ostacoli si incontrano per le piccole transazioni (ad esempio i caffè al bar o acquisti per importi di pochi euro), per le quali numerosi commercianti chiedono ai clienti di pagare in contanti, oppure affermano di avere il POS momentaneamente fuori uso, arrivando in alcuni casi addirittura a proporre mini-sconti sui prezzi per disincentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.

Una prassi che di fatto danneggia il Cashback e limita il diritto degli utenti di accedere ai rimborsi previsti dal programma del Governo, vanificando inoltre la lotta all’evasione.

“Chiediamo al Governo di vigilare sul comportamento degli esercenti, e di posticipare l’Extra Cashback di Natale al 6 gennaio, considerati i limiti in vigore legati al Covid e i disservizi registrati lo scorso 8 dicembre a ridosso della partenza del programma, e che hanno rallentato fortemente le adesioni dei consumatori. Ricordiamo inoltre ai cittadini che è possibile pagare con carta anche bollo auto e polizze Rc auto, e ottenere così rimborsi fino a 15 euro” conclude Luigi Gabriele, Presidente di Consumerismo No Profit.

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