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Dermatite atopica: nuovi dati di efficacia di tralokinumab

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Dermatite atopica: anche i pazienti inizialmente poco responsivi a tralokinumab migliorano prolungando la terapia

I pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a severa, trattati con l’anticorpo monoclonale tralokinumab che non hanno ottenuto una pelle libera o quasi libera da lesioni dopo 16 settimane, sono progressivamente migliorati continuando la terapia. Sono i risultati della fase di estensione in aperto degli studi ECZTRA 1 e 2, presentati al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2020.

Nei trial ECZTRA 1 e 2 su adulti con dermatite atopica da moderata a grave, la monoterapia con tralokinumab ha fornito miglioramenti significativi e precoci degli endpoint clinicamente rilevanti.

Tralokinumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che neutralizza in modo specifico la citochina interleuchina 13 (IL-13), un fattore chiave nell’infiammazione cronica alla base della dermatite atopica degli adulti. Si tratta di una terapia sperimentale in fase di sviluppo clinico, la cui efficacia e sicurezza sono attualmente oggetto di valutazione da parte delle autorità regolatorie.

Gli studi ECZTRA 1 e 2
Gli studi registrativi di fase III ECZTRA 1 e 2 sono trial internazionali, in doppio cieco, randomizzati, controllati con placebo, della durata di 52 settimane e con un identico disegno. I pazienti adulti con dermatite atopica da almeno 1 anno e candidati alla terapia sistemica sono stati inizialmente randomizzati in rapporto 3:1 a ricevere tralokinumab 300 mg o placebo ogni 2 settimane (q2w) per un totale di 16 settimane.

In entrambe le sperimentazioni, un numero significativamente maggiore di pazienti trattati con tralokinumab in monoterapia rispetto al placebo ha raggiunto gli endpoint primari: un punteggio di 0 o 1 nell’Investigator Global Assessment (IGA 0/1, pelle libera o quasi libera da lesioni) e un miglioramento del 75% nell’Eczema Area and Severity Index 75 (EASI- 75).

I pazienti che hanno raggiunto un punteggio IGA 0/1 o EASI-75 con tralokinumab alla settimana 16 sono stati nuovamente randomizzati in rapporto 2:2:1 a continuare con il trattamento attivo o il placebo ogni 2 o 4 settimane.

Analisi dei pazienti passati alla fase in aperto
Il 57,4% dei partecipanti trattati con tralokinumab (360 e 326 rispettivamente da ECZTRA 1 e 2) che non hanno raggiunto uno dei due endpoint sono stati trasferiti al trattamento in aperto con tralokinumab 300 mg ogni 2 settimane, più un’eventuale terapia steroidea topica per ulteriori 36 settimane. Una nuova analisi dei dati aggregati dei due studi ha valutato le risposte cliniche durante il trattamento in aperto in questo sottogruppo di pazienti.

La percentuale dei soggetti che ha raggiunto l’IGA 0/1 o l’EASI-75 alla settimana 52 (16 + 36) con tralokinumab più terapia steroidea topica opzionale è stata rispettivamente del 20,1% e del 42,9%. Oltre la metà del numero di responder, alla settimana 52 ha raggiunto con successo uno dei due endopoint entro 8 settimane dall’inizio del trattamento in aperto, mentre l’11,4% e il 31,9% hanno raggiunto sia l’IGA 0/1 che l’EASI-75 entro 24 settimane.



Figura. Percentuale di pazienti che hanno raggiunto un punteggio IGA di 0/1 e EASI 75 alla settimana 52 del periodo in aperto

In un’analisi alternativa che si proponeva di capire se l’aumento della risposta nel tempo fosse dovuto all’aggiunta della terapia steroidea topica opzionale o al solo trattamento prolungato con tralokinumab, i pazienti (49,3%) che utilizzavano principalmente steroidi topici sono stati considerati non responder. I tassi di risposta sono stati del 13,9% e del 25,7% rispettivamente per l’IGA 0/1 e l’EASI-75 alla settimana 52.

Tenendo in considerazione il livello di attività della malattia alla settimana 16, il 53,2% dei pazienti che avevano raggiunto l’EASI-50 alla settimana 16 ha raggiunto l’EASI-75 alla settimana 52 e il 36,5% dei pazienti che avevano un punteggio di 2 all’IGA alla settimana 16 ha raggiunto l’IGA 0/1 alla settimana 52. Invece il 29,3% dei pazienti con EASI <25 alla settimana 16 ha raggiunto l’EASI-75 alla settimana 52 e il 7,6% dei pazienti con un punteggio di 4 all’IGA alla settimana 16 ha raggiunto un livello 0/1 alla settimana 52.

«I risultati hanno mostrato che i pazienti adulti che non hanno raggiunto i due endpoint dopo 16 settimane sono progressivamente migliorati con il trattamento continuato con tralokinumab nelle settimane successive» hanno concluso gli autori. «La risposta clinica oltre la settimana 16 è stata principalmente determinata dal trattamento continuato con l’anticorpo monoclonale e non dall’aggiunta di uno steroide topico opzionale, suggerendo che una percentuale sostanziale di pazienti che non raggiunge gli endpoint nel breve termine continua a migliorare prolungando la terapia».

Simpson E et al. Tralokinumab provides progressive improvements beyond week 16 in patients with atopic dermatitis with an initial partial response. Poster 0214 Presented at the 29th European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) Virtual Congress, 29 – 31 October 2020.

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