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Nepal: la storia della prima tigre in alta quota

Samundra, Sabita e la prima tigre in alta quota

Samundra, Sabita e la prima tigre in alta quota mai documentata in Nepal: la storia raccontata dal WWF che lancia una campagna

Il monitoraggio e la ricerca sono fondamentali per la salvaguardia della tigre. Così come lo sono le due protagoniste di queste attività, Samundra Subba (ricercatrice) e Sabita Malla (biologa della fauna selvatica), che lavorano al WWF Nepal. Dopo le numerose segnalazioni di avvistamento di una tigre nelle aree montane del Nepal, le due ricercatrici hanno deciso di avviare i loro studi in un’area del tutto nuova, nonostante le molte incertezze sull’esito finale. Il rischio che le segnalazioni fossero false non era trascurabile, visto che era accaduto spesso in passato. Samundra e Sabita, insieme al collega Karun Dewan, hanno concentrato gli sforzi nelle aree forestali d’alta quota.

Le squadre di ricerca, adeguatamente formate, hanno allestito siti di fototrappolaggio, in base ai potenziali percorsi utilizzabili dalle tigri nelle regioni di collina e montagna, come creste e sentieri. Già dopo alcune settimane dall’installazione dell’ultima fototrappola, uno dei rilevatori ha annunciato la straordinaria notizia: una tigre era stata fotografata in una delle stazioni. Le speranze si sono trasformate in gioia quando le due biologhe hanno potuto confermare la notizia con certezza.

Era ufficiale: una singola tigre era stata fotografata a un’altitudine di circa 2500 metri sopra il livello del mare, confermando la presenza di questa preziosa specie nella catena del Mahabharata. Un vero record per questo predatore, mai rilevato prima ad altitudini così elevate in Nepal. La prima tigre fotografata di Dadeldhura è storica per molte ragioni. Prove tangibili di tigri a questa altezza forniscono infatti un solido sostegno per le attività di conservazione della specie nella catena del Mahabharata, e la scoperta espande anche la distribuzione nota in Nepal, ampliando il potenziale habitat della tigre nel Paese, in un momento in cui il mondo intero sta combattendo per conservare ed espandere l’areale attuale.

Ognuno di noi può fare la sua parte per aiutare il WWF a portare avanti questi essenziali progetti a tutela delle specie. Quest’anno, aderendo alla campagna “A Natale mettici il cuore”, possiamo decidere di non limitarci a mettere un like o un cuore alle foto di animali sui social, ma di regalarci o regalare l’adozione simbolica di una tigre, un orso polare, un elefante o di un’altra specie che amiamo e dare il nostro contributo per proteggere la natura insieme agli eroi sul campo. Accanto al WWF Italia in questa campagna, disegnata e realizzata in collaborazione con Accenture Interactive, la digital agency dell’omonima società di consulenza, quest’anno c’è RDS 100% Grandi Successi, che come radio partner della campagna ha realizzato un progetto di comunicazione promozionale su tutti suoi canali e su RDS Next, l’innovativa social radio per la generazione contemporanea dei millennials e la generazione Z.

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