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I tumori non sono tutti uguali di fronte al Covid

I tumori intrinseci del ponte sono neoplasie molto aggressive ancora difficili da curare. Dalla ricerca preclinica arriva però una terapia che potrebbe essere promettente

Studio britannico ha analizzato gli effetti del Covid su pazienti con diversi tipi di tumori, scoprendo che le differenze non mancano

I tumori non sono tutti uguali, così come non lo sono i pazienti. E stando ai risultati di uno studio britannico, recentemente pubblicati sulla rivista Lancet, anche la pandemia di coronavirus sembra avere un impatto diverso a seconda del paziente e del suo tumore.

“Studi precedenti hanno messo in luce che molti pazienti oncologici hanno un maggior rischio di contrarre l’infezione e di sviluppare sintomi più gravi” spiegano gli autori dello studio, ricordando però che le caratteristiche dei singoli pazienti possono essere molto diverse e che lo stesso vale per i tumori e le loro conseguenze sull’organismo. “Dire quindi che tutti i pazienti oncologici sono più suscettibili a Covid-19 rispetto alla norma probabilmente non è corretto” aggiungono.

Più a rischio anziani e pazienti con malattie ematologiche

Per comprendere in dettaglio l’impatto della pandemia sui pazienti oncologici, i ricercatori come spiega AIRC in un articolo hanno deciso di confrontare un gruppo di persone con neoplasia e Covid-19, che ha partecipato al progetto UK Coronavirus Cancer Monitoring Project (UKCCMP), con pazienti oncologici che non risultavano infettati dal coronavirus. In particolare, sono stati valutati i tassi di letalità, ovvero la proporzione di decessi per una determinata malattia rispetto al numero totale di diagnosi di quella malattia in un determinato periodo di tempo.

A conti fatti, i tassi più alti sono stati osservati nei pazienti più anziani, dimostrando ancora una volta che l’età è un importante fattore di rischio per la malattia da nuovo coronavirus. Nei pazienti con tumori del sangue (leucemia, linfoma e mieloma), rispetto a quelli con tumori solidi, il Covid-19 ha avuto effetti più pesanti e il tasso di letalità è risultato più alto, in particolare se la chemioterapia era in corso o era stata effettuata di recente.

“Il tumore del polmone e quello della prostata non sembrano legati a un maggior rischio di contrarre l’infezione e di morirne, mentre la categoria di pazienti con il rischio in assoluto più basso sono risultate essere le donne affette da tumori del seno e ginecologici” dicono gli autori, aggiungendo infine che nuovi studi potranno spiegare ancora meglio le differenze di rischio legate a Covid-19 in base a caratteristiche del paziente oncologico e del suo tumore.

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