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Psoriasi in aree difficili da trattare: risankizumab risolutivo

Psoriasi bimekizumab

Psoriasi in aree difficili da trattare: remissione completa in molti pazienti con risankizumab secondo i risultati presentati all’EADV 2020

Nei pazienti con psoriasi in aree difficili da trattare, come le unghie, il cuoio capelluto, il palmo delle mani e la pianta dei piedi, il biologico risankizumab ha comportato la remissione completa in un alto numero di soggetti, senza nuovi segnali di sicurezza. Sono i risultati di uno studio di fase III presentato sotto forma di abstract al recente congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2020.

Risankizumab è un anticorpo monoclonale IgG1 umanizzato che inibisce specificamente l’interleuchina-23 (IL-23), che svolge un ruolo chiave nella patogenesi della psoriasi. In studi precedenti ha dimostrato un’efficacia superiore rispetto a placebo, adalimumab, ustekinumab e secukinumab nei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave.

L’obiettivo di questa analisi era valutare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine di risankizumab nel trattamento della psoriasi in aree difficili da trattare, come le unghie, il cuoio capelluto, il palmo delle mani e la pianta dei piedi, dove la malattia può provocare dolore, compromettere la funzionalità, limitare lo svolgimento delle attività quotidiane e peggiorare la qualità della vita del paziente.

L’unghia è un target preferenziale della psoriasi, a volte è il primo segno della malattia ed è spesso utilizzata per determinare la diagnosi della malattia nei casi dubbi. La psoriasi ungueale si presenta con infossamenti puntiformi o con striature longitudinali della lamina. Verso il margine libero la lamina si presenta bianca, per distacco degli strati, e nelle unghie più colpite si verifica anche il distacco dal letto ungueale, con sfaldamento e ispessimento. Può essere colpita una sola unghia o una parte di essa, oppure tutte le unghie.

Lo studio LIMMitless
I pazienti inizialmente randomizzati a ricevere risankizumab in uno dei due precedenti studi di fase III in doppio cieco, UltIMMa-1 o UltIMMa-2, che avevano completato la sperimentazione ed erano eleggibili per il trattamento a lungo termine, potevano accedere a LIMMitless, uno studio di estensione in aperto di fase III attualmente in corso, il cui obiettivo è valutare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine del trattamento con risankizumab nella psoriasi a placche.

Gli endpoint di efficacia consistevano nel

Gli endpoint relativi alla sicurezza, con analisi condotte in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio, erano gli eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE).

Alte percentuali di successo e buona sicurezza

«Essere esigenti in termini di obiettivi terapeutici e aspirare a ottenere una pelle completamente libera da lesioni per lungo tempo è un obiettivo realistico, come indicano da questi nuovi dati presentati dallo studio di estensione in aperto della durata di 3 anni» ha commentato Raquel Rivera del Servizio di Dermatologia dell’Ospedale Universitario 12 de Octubre di Madrid.

I dati di sicurezza a lungo termine si sono rivelati coerenti con quelli già noti per il farmaco, senza che emergessero nuovi segnali.

«Il trattamento a lungo termine con risankizumab ha fornito percentuali elevate e durature di clearance cutanea per le aree difficili da trattare, come unghie, cuoio capelluto e la psoriasi palmo-plantare, oltre a comportare una maggiore qualità della vita dei pazienti» hanno concluso gli autori. «Risankizumab somministrato ogni 12 settimane è stato ben tollerato per oltre 3 anni di esposizione continua».

Riferimenti

Elewski BE et al. Efficacy and Safety of Long-Term Risankizumab Treatment for Nail, Scalp, and Palmoplantar Psoriasis: An Interim Analysis from the Open-Label Extension LIMMitless Trial. Abstract Presented at the 29th European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) Virtual Congress, 29 – 31 October 2020.

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