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Maria Letizia Putti racconta la vita del Canova

Maria Letizia Putti racconta la vita del Canova

In libreria per Graphofeel “Canova. Vita di uno scultore” di Maria Letizia Putti: la vita del grande artista tra curiosità, amori e aneddoti

l carattere, le manie, il quotidiano di Antonio Canova tratti dai suoi scritti, diari, lettere, libri di conti e resoconti di viaggio. Il libro non è una semplice biografia, né vuol essere un trattato di storia dell’arte; piuttosto, compone un mosaico di curiosità, amori, aneddoti ed episodi sull’artista che ha dato nuova vita alla scultura italiana tra Sette e Ottocento. Nel romanzo emerge la personalità di Canova: la quotidianità del gesto artistico; la riservatezza e umiltà che metteva da parte quando era a colloquio con papi, imperatori e re; l’insofferenza di essere al centro dell’attenzione; la beneficenza con cui provvedeva agli artisti in difficoltà e ai familiari. E sullo sfondo, come in un film, le travagliate vicende della storia italiana ed europea nel turbolento passaggio tra i due secoli.  Altre notizie dirette sono desunte dalle biografie scritte dai suoi contemporanei, in primis l’amico per la vita e scultore Antonio D’Este, poi gli amici Leopoldo Cicognara e Melchiorre Missirini ma anche dalle migliaia di lettere scritte e ricevute da familiari, amici e personalità di tutta Europa, primo tra tutti Napoleone Bonaparte.

“Per anni ho curato la conservazione del fondo di libri antichi della biblioteca in cui lavoravo. Il fondo comprendeva 17 disegni a grafite e sanguigna, tavole anatomiche attribuite ad Antonio Canova dall’autentica di Alessandro D’Este scritta alla fine dell’annesso quaderno, autografo di Canova, con l’elenco dei fasci muscolari; successivi confronti calligrafici hanno rafforzato l’attribuzione. le tavole sono state esposte in mostre e congressi in cui parlavo l’iter formativo e la carriera dello scultore. Da ex insegnante di storia dell’arte ero l’unica, in un ente di ricerca scientifico, idonea a dissertare sulla formazione anatomica degli artisti, in particolare Canova e Leonardo da Vinci, di cui ho parlato in occasione del centenario della morte.

In questo libro ho voluto approfondire l’uomo Canova, l’artista l’ho lasciato alla sterminata letteratura su di lui. È ovvio che di arte si parla, l’arte è stata la vita di Canova, quindi imprescindibile se si vuole parlare di lui. Ma nelle migliaia di pagine lette cercavo i dettagli del carattere, i comportamenti, le abitudini, gli amici, la storia di famiglia e gli amori. A volte mi sembrava di violare il suo privato, ma andando in profondità mi sorprendevo di fronte alla figura d’uomo che si delineava, in lui trovavo molte affinità con me stessa; timido, modesto, per nulla superbo o sprezzante, come ci si aspetterebbe da chi, di piccoli natali, arriva alla fama e alla ricchezza. Per scrivere su di lui ho pensato come lui, m’immedesimavo, i suoi ragionamenti erano i miei e le notizie che leggevo saltando tra le biografie coeve, gli articoli e i saggi, confermavano che stavo procedendo nel modo giusto. In parecchi parlavano del suo sguardo, mite e sincero, della voce pacata, dei modi gentili, dell’umanità e della prodigalità negli aiuti ai poveri e ai bisognosi, della dignità per nulla servile che mostrava quando era a colloquio con i grandi della storia, papi, principi e imperatori.” (Maria Letizia Putti)

MARIA LETIZIA PUTTI

romana, appassionata lettrice prima di essere archeologa medioevale, ex docente di storia dell’arte, bibliotecaria. Per Graphofeel ha pubblicato: La signora dei baci. Luisa Spagnoli biografia romanzata scritta con Roberta Ricca ( 2016), il romanzo Lo scrittore non ha fame (2016) e la nuova edizione di Luisa Spagnoli. La signora dei Baci (2020).

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