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Lombalgia e sciatalgia: bloccati trattamenti farmacologici

Lombalgia acuta: gli antinfiammatori non steroidei (FANS) si sono dimostrati più efficaci del placebo nel trattamento dei pazienti secondo nuovi studi

Lombalgia e sciatalgia: le nuove linee guida hanno bloccato alcuni trattamenti farmacologici. Preoccupazione delle società scientifiche

Come riportato sul sito dell’AISD, Associazione Italiana Studio del Dolore, la British Pain Society ha espresso molta preoccupazione per quanto riguarda le linee guida aggiornate pubblicate il 22 settembre 2020 dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE) sulla “Gestione di lombalgia e sciatalgia”.

Questa linea guida copre la valutazione e la gestione della lombalgia e della sciatica nelle persone di età pari o superiore a 16 anni. Delinea trattamenti fisici, psicologici, farmacologici e chirurgici per aiutare le persone a gestire la loro lombalgia e la sciatica nella loro vita quotidiana.

La linea guida mira a migliorare la qualità della vita delle persone promuovendo le forme più efficaci di cura per la lombalgia e la sciatica.
Il documento NICE per il dolore severo e a lungo termine indica però che non devono essere presi in considerazione altri farmaci oltre ai farmaci antinfiammatori e/o alla codeina.

Le linee guida precisano di non prescrivere gabapentinoidi, altri antiepilettici, corticosteroidi orali o benzodiazepine nella sciatica oppure oppioidi nella sciatica cronica.
Inoltre, di fare attenzione a possibili effetti avversi gastrointestinali, cardiaci e renali nella prescrizione di FANS che andrebbero usati per il tempo più breve possibile.

Similmente per la lombalgia cronica usare FANS ma tenendo conto dei possibile EA sopra descritti, sempre alla dose più bassa e per il minor tempo possibile.
Di usare solo oppioidi leggeri quando i FANS non sono appropriati e non prescrivere paracetamolo oppure oppioidi in caso di dolore acuto o cranico.

Vengono sconsigliati in caso di lombalgia anche inibitori del reuptake della serotonina, di serotonina e norepinefrina e antidepressivi triciclici oltre a gabapentinoidi e antiepilettici.

Secondo la British Pain Society (BPS): le indicazioni pubblicate dalla NICE hanno un enorme potenziale impatto negativo e conseguenti implicazioni negative per i pazienti che soffrono di dolore cronico e che trarrebbero un significativo beneficio individuale dai trattamenti farmacologici.
Esiste il rischio di danneggiare i pazienti omettendo trattamenti che sono preziosi nel contesto in cui vengono utilizzati, vale a dire per consentire la riabilitazione e una migliore qualità della vita.

La BPS riconosce l’importanza di adottare notevole cautela e attenzione con tutti i farmaci che possono potenzialmente dare tolleranza, dipendenza e pericolo di abuso. Una guida chiara sulla valutazione di benefici e danni e di un approccio limitato nel tempo per sospendere i farmaci che non hanno portato a un beneficio significativo è una risposta più sicura, più umana e appropriata alle preoccupazioni attuali rispetto a un divieto generale.

La BPS solleva dubbi anche riguardo alla metodologia della linea guida, che è carente quando si considerano pazienti complessi per i quali il modello di assistenza centrata sul paziente è fondamentale.

Le raccomandazioni della linea guida rappresentano il punto di vista del NICE, che come sottolineato nell’apposito sito web, è stato raggiunto dopo un’attenta considerazione delle prove disponibili.

Non è obbligatorio applicarle ma nell’esercitare il proprio giudizio, ci si aspetta che i professionisti tengano pienamente conto di questa linea guida, insieme alle esigenze individuali, alle preferenze e ai valori dei loro pazienti o delle persone che utilizzano tale servizio.

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