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Leucemia linfocitica: acalabrutinib approvato in UE

Leucemia mieloide acuta: uno studio pubblicato su Nature tratta un nuovo approccio per la cura di questo tumore del sangue che mira agli enzimi

Leucemia linfocitica cronica: acalabrutinib approvato in Europa. Sviluppato da AstraZeneca, sarà messo in commercio con il marchio Calquence

La Commissione europea ha approvato acalabrutinib per il trattamento della leucemia linfocitica cronica (LCC), un tipo di tumore che colpisce i globuli bianchi chiamati linfociti. Sviluppato da AstraZeneca, sarà messo in commercio con il marchio Calquence e sarà disponibile in capsule da 100 mg.

Le indicazioni complete sono le seguenti. Acalabrutinib in monoterapia o in combinazione con obinutuzumab è indicato per il trattamento di pazienti adulti con LCC non trattata in precedenza. Acalabrutinib come monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti con leucemia linfocitica cronica che hanno ricevuto almeno una terapia precedente.

Acalabrutinib è un inibitore orale selettivo, di seconda generazione, dell’enzima tirosin chinasi di Bruton (BTK). Il farmaco si lega covalentemente a un residuo di cisteina del sito attivo della BTK, inibendone l’attività enzimatica.

La BTK è una molecola che ha un ruolo di segnalazione nei pathway del B cell antigen receptor (BCR) e del recettore delle citochine. Nelle cellule B, la trasduzione del segnale attraverso la BTK si traduce nell’attivazione dei pathway necessari per la proliferazione, la migrazione, la chemiotassi e l’adesione di queste cellule.

I vantaggi di acalabrutinib sono la sua capacità di prolungare la sopravvivenza senza progressione se usato da solo o in combinazione con obinutuzumab. Gli effetti collaterali più comuni sono infezioni delle vie respiratorie, emicrania, contusione, diarrea, nausea, eruzione cutanea, dolore muscoloscheletrico, affaticamento, diminuzione dell’emoglobina e diminuzione delle piastrine.

Dati a supporto del parere positivo 
Il parere positivo del Chmp si basa principalmente sui dati degli studi di Fase III, ASCEND e ELEVATE-TN, Lo studio ELEVATE-TN è stato interrotto dopo che acalabrutinib ha raggiunto i suoi endpoint dopo un’analisi intermedia. Nello studio ELEVATE-TN, acalabrutinib  combinato con l’obinutuzumab e come monoterapia ha ridotto il rischio di progressione della malattia o morte rispettivamente del 90% e dell’80%, rispettivamente.

Anche  lo studio ASCEND è stato interrotto prematuramente  dopo che il farmaco aveva raggiunto il suo end point primario in un’analisi intermedia. Simile allo studio ELEVATE-TN, i dati di ASCEND hanno mostrato che la acalabrutinib  ha raggiunto l’obiettivo di migliorare la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti affetti da LLC precedentemente trattati. Lo studio ASCEND ha dimostrato che un inibitore della tirosina chinasi di Bruton tyrosine kinase (BTK) ha mostrato un beneficio nella LLC anche come monoterapia.

Insieme, gli studi hanno dimostrato che la acalabrutinib  in combinazione con l’obinutuzumab o come monoterapia ha ridotto significativamente il rischio relativo di progressione della malattia o morte rispetto ai bracci di confronto sia nella LLC di prima linea che nella LLC recidivante o refrattaria.

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