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Un tesoro sommerso alle Secche di Tor Paterno

Cavallucci marini, murene, polpi, corallo nero, gorgonie: un tesoro sommerso alle Secche di Tor Paterno, nelle acque di fronte alla tenuta di Castelporziano

Cavallucci marini, murene, polpi, corallo nero, gorgonie: un tesoro sommerso alle Secche di Tor Paterno, nelle acque di fronte alla tenuta di Castelporziano

In pochi conoscono la straordinaria vita sottomarina delle Secche di Tor Paterno. Oggi vogliamo questa area marina protetta di 14 chilometri quadrati sita proprio davanti la spiaggia della splendida tenuta presidenziale di Castelporziano (ad una distanza di appena 4 miglia nautiche) attraverso le splendide foto che ha inviato ai GRE Lazio in esclusiva Ilaria Panzironi del Blue Marlin Diving Center, il più grande centro di attrazione per l’attività subacquea e punto di riferimento per il litorale romano.

Le Secche di Tor Paterno sono l’unica Area Marina Protetta italiana completamente sommersa e non includente alcun tratto emerso di costa (e di cui i Gruppi Ricerca Ecologica hanno chiesto alla Regione Lazio l’ampliamento proprio a tutela e salvaguardia dell’ecosistema). Costituita da un’ampia formazione rocciosa, coperta da una sorprendente quantità di vita animale e vegetale, l’area rappresenta una vera e propria isola sul fondo del mar Tirreno, la cui sommità giunge a 18 metri sotto il livello del mare, mentre la profondità massima tocca i meno 60 metri, costituendo così una vera e propria “oasi” in grado di attirare moltissime specie ittiche.

Ma, oltre a cavallucci marini, murene, polpi, cosa si cela in questo scrigno di biodiversità a due passi da Roma? Iniziamo con la fauna:

La flora marina è invece costituita da Posidonia oceanica (L.) Delile, protetta ai sensi della Direttiva Habitat 92/43 CEE (habitat prioritario 1120): è caratterizzata da foglie di forma nastriforme che possono arrivare anche ad un metro di lunghezza, larghe un centimetro circa e che si originano dal un rizoma formando fasci di circa 5-8 foglie. Il rizoma, che rappresenta il fusto della pianta, si fissa al fondo per mezzo delle radici e può essere immerso nel sedimento marino o ancorarsi sulla roccia, formando vere e proprie praterie dalla superficie fino ai 40 m di profondità in acque limpide: le praterie di Posidonia oceanica vengono considerate tra i più rappresentativi e importanti ecosistemi costieri del Mediterraneo per la notevole importanza ecologica, in quanto costituiscono un complesso ecosistema dove trovano cibo e riparo numerosi organismi. Nel corso del XX secolo tuttavia questo habitat è andato incontro ad un notevole deterioramento, soprattutto in prossimità dei più importanti centri industriali e portuali. I fattori che ne hanno determinano la regressione sono numerosi e soprattutto di origine antropica, come la diminuzione della trasparenza dell’acqua, l’alterazione del regime sedimentario causato talvolta dal ripascimento delle spiagge, l’ancoraggio delle imbarcazioni, le attività di pesca a strascico, l’inquinamento e la competizione di specie algali invasive non indigene.

Per tali motivi, nell’Area marina protetta delle Secche di Tor Paterno sono vietate la pesca con sistemi ad alto impatto ambientale, la caccia subacquea, la navigazione non autorizzata, mentre l’Ente gestore Roma Natura ha regolamentato le attività subacquee e la pesca sportiva.

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