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Inibitore di BRAF nuovo alleato contro i tumori

Inibitore di BRAF di nuova generazione promettente in diversi tipi di tumore secondo uno studio clinico preliminare presentato al 32° EORTC-NCI-AACR Symposium

Inibitore di BRAF di nuova generazione promettente in diversi tipi di tumore secondo uno studio clinico preliminare presentato al 32° EORTC-NCI-AACR Symposium

Un nuovo farmaco sviluppato per la terapia dei tumori caratterizzati da mutazioni del gene BRAF ha dimostrato di essere promettente in uno studio clinico preliminare presentato al 32° EORTC-NCI-AACR Symposium on Molecular Targets and Cancer Therapeutics, attualmente in corso in modalità virtuale.

Il gene BRAF ha la funzione di segnalare alle cellule sane quando crescere e produrre nuove cellule, ma è anche noto per essere caratterizzato da mutazioni, in diversi tipi di tumore, come il cancro all’intestino, al cervello e alla pelle. Alcuni farmaci inibitori di BRAF si sono già dimostrati efficaci nel trattamento di alcuni pazienti. Tuttavia, questi inibitori di “prima generazione” non funzionano su tutti i tumori con BRAF mutato e in alcuni casi le neoplasie diventano resistenti al trattamento.

Il nuovo farmaco sperimentale, conosciuto per ora con la sigla PLX8394, è un inibitore di BRAF di ‘nuova generazione’, sviluppato per superare il problema della resistenza e agire contro i tumori con diverse mutazioni di BRAF.

I risultati dello studio di fase I/II sono stati presentati al Simposio dal dottor Filip Janku dell’Anderson Cancer Center di Houston, in Texas.

Nella sperimentazione, finora, 75 pazienti sono stati trattati con l’inibitore BRAF di nuova generazione PLX8394, assunto due volte al giorno per via orale, con o senza cobicistat. I dati di 45 pazienti con alterazioni di BRAF, che hanno ricevuto PLX8394 più cobicistat, erano disponibili per la valutazione da parte dei ricercatori. Questi pazienti avevano tumori avanzati e la maggior parte di loro aveva già ricevuto tre diversi tipi di trattamenti prima di entrare nello studio.

I ricercatori hanno riferito che l’aggiunta di cobicistat ha raddoppiato o triplicato i livelli di PLX8394 nel sangue.

Dieci dei 45 pazienti (22%) hanno ottenuto una risposta parziale al nuovo farmaco, il che significa che i loro tumori si sono ridotti di almeno il 30%. Questi soggetti includevano tre persone con glioma (un tipo di tumore al cervello), due con tumore alle ovaie e altre con tumore all’intestino, alla tiroide o melanoma. Dieci dei 45 pazienti sono rimasti in trattamento per almeno due anni, quando i dati sono stati analizzati.

Gli eventi avversi gravi hanno incluso l’aumento dei livelli di bilirubina nel sangue, che si è risolto dopo l’interruzione del trattamento o la riduzione della dose del farmaco. Alcuni pazienti hanno sofferto di diarrea.

Janku ha affermato: “Anche se abbiamo già alcuni farmaci inibitori di BRAF, purtroppo questi non funzionano per tutti i pazienti con tumori BRAF-mutati. In alcuni casi, anche quando questi farmaci funzionano all’inizio, i tumori sviluppano successivamente una resistenza. Gli inibitori di BRAF di prima generazione possono anche causare in alcuni pazienti lesioni cutanee e tumori della pelle.

“L’inibitore di BRAF di nuova generazione che abbiamo somministrato ai pazienti in questo studio è stato progettata per evitare questi problemi. Questi risultati suggeriscono che la combinazione di farmaci che abbiamo testato è relativamente sicura e può essere efficace per alcuni pazienti”.

Janku e i suoi colleghi stanno continuando a studiare la combinazione di PLX8394 e cobicistat per il trattamento dei pazienti, in particolare per scoprire la dose ottimale dei farmaci.

William R. Sellers, professore di medicina presso il Dana-Farber Cancer Institute, Harvard Medical School,  co-presidente del Simposio EORTC-NCI-AACR ha commentato: “Capire quali geni subiscono mutazioni nei tumori è un passo cruciale per sviluppare  trattamenti mirati. BRAF è un gene mutato in circa la metà dei pazienti affetti da melanoma, così come in piccole percentuali di cancro colorettale e polmonare. Si tratta, quindi, di un importante obiettivo terapeutico e, in effetti, gli inibitori di BRAF danno un significativo beneficio clinico in questi pazienti. “Questo studio mostra segni positivi per l’utilizzo di un inibitore di BRAF di nuova generazione per il trattamento di pazienti con una diversi tipi di cancro e non vediamo l’ora di conoscere ulteriori risultati della prossima fase di questa ricerca”.

Fanku J, Sharman E, Parikh AR, et al. Interim results from a phase 1/2 precision medicine study of PLX8394- a next generation BRAF inhibitor. Presented at: Presented at: 32nd EORTC-NCI-AACR Symposium on Molecular Targets and Therapeutics; October 24-25, 2020; Virtual. Abstract LBA-05. https://bit.ly/2HFJSmF.

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