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Covid: stretta delle regioni gialle con nuove ordinanze

Stretta anti Covid in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli. Le tre regioni gialle varano misure più restrittive rispetto al dpcm: in vigore da sabato al 3 dicembre

LUCA ZAIA

Scatta la stretta anti Covid in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli. Le tre regioni gialle varano misure più restrittive rispetto al dpcm di Conte per fermare il contagio: in vigore da sabato al 3 dicembre

Stretta anti Covid in tre regioni gialle: Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. I governatori Luca Zaia, Stefano Bonaccini e Massimiliano Fedriga firmano le ordinanze annunciate nei giorni scorsi con restrizioni più severe per fermare il contagio da coronavirus. Mascherina indossata appena messo piede fuori di casa, stop al jogging nei centri storici e nelle aree affollate, chiusura di tutti i negozi nei festivi (ad eccezione di farmacie, tabaccherie ed edicole) e dei parchi commerciali nell’intero weekend. Stop ai mercati. Si ferma anche la ginnastica alle scuole elementari e medie. Le misure entrano in vigore da sabato 14 novembre e sono valide fino al 3 dicembre.

Le ordinanze delle tre regioni gialle Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia sono state firmate d’intesa con il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Inoltre, le misure sono state condivise anche coi prefetti, “per sottolineare la necessità di controlli più stringenti e conseguenti sanzioni, insieme alle amministrazioni locali”.

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BONACCINI: NON CI SONO PAGELLE, PRIORITÀ È FRENARE CONTAGI

“Non ci sono pagelle o colori punitivi o premialiAbbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, spiega la nuova ordinanza restrittiva assunta oggi. “È la priorità – insiste – e possiamo centrarlo rispettando le regole, con senso di responsabilità e senza panico. Servono unità e condivisione, recuperando lo spirito comune che aveva caratterizzato la prima fase dell’emergenza sanitaria, per tutelare la salute delle persone, garantire la possibilità per le strutture sanitarie di garantire servizi di assistenza e cura, non penalizzare in maniera indiscriminata il lavoro, le attività economiche e la scuola”.

Per questo, prosegue Bonaccini, “insieme ai presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, due Regioni vicine e in fascia gialla come la nostra, abbiamo concordato ordinanze regionali con misure ulteriormente restrittive, per evitare gli assembramenti, situazioni a rischio che non ci possiamo assolutamente permettere, per non favorire la diffusione del contagio”. Bonaccini rimarca: “Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale, è a tutela della collettività, non ci sono pagelle o colori punitivi o premiali, ma solo lo sforzo del Paese di gestire la crisi e uscirne definitivamente quando sarà disponibile il vaccino chiesto al Governo”.

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L’ORDINANZA DELL’EMILIA-ROMAGNA NEL DETTAGLIO

L’ordinanza per l’Emilia-Romagna, firmata questa mattina dal governatore Stefano Bonaccini, entra in vigore dopodomani, sabato 14 novembre, e fino al 3 dicembre. Buona parte delle misure riguarda il commercio. Prima di tutto, si prevede l’obbligo di indossare la mascherina, fin dal momento in cui si esce di casa. Vengono chiuse tutte le medie e grandi aree di vendita nei giorni festivi e prefestivi, compresi tutti i centri commerciali. Nei festivi stop anche a ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato, con l’unica eccezione di farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie ed edicole, oltre ai ristoranti pur nei limiti previsti dal Dpcm in vigore.

Nei negozi e in qualsiasi esercizio di vendita potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. Stop ai mercati in area pubblica o privata, a meno che i piani comunali non prevedano regole specifiche come perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza sull’applicazione delle misure anti-contagio.

E ancora, la consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali. Dalle 18 alle 5 di mattina l’attività rimane sospesa in base all’attuale Dpcm. La vendita con consegna a domicilio è invece sempre consentita e viene anche “fortemente raccomandata”.

I provvedimenti dell’Emilia-Romagna sono “ulteriormente restrittivi” rispetto a quelli previsti dal Governo per le aree in fascia gialla. L’obiettivo è quello di “frenare la diffusione del contagio” e “garantire la piena operatività delle strutture sanitarie regionali”. Analoghe ordinanze sono state adottate in Veneto e Friuli Venezia Giulia, nell’intento di “limitare ulteriormente situazioni a rischio, gli spostamenti e, soprattutto, gli assembramenti e la concentrazione di persone che si sono visti anche lo scorso fine settimana”.

NIENTE GINNASTICA ALLE ELEMENTARI E MEDIE E NO AL JOGGING IN AREE AFFOLLATE

Stop all’attività sportive in centro città. E anche a scuola, niente ora di ginnastica alle elementari e alle medie. È una delle misure restrittive previste dalla nuova ordinanza del governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, firmata oggi e che entrerà in vigore da dopodomani, sabato 14 novembre, fino al 3 dicembre. L’attività sportiva e motoria dovrà avvenire sempre a distanza e preferibilmente nelle aree verdi e periferiche e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare.

Spetterà ai sindaci fissare ulteriori specifiche limitazioni. Anche nelle scuole elementari e medie vengono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato. Una misura che è stata inserita in via prudenziale in attesa di ulteriori indicazioni dal Comitato tecnico scientifico nazionale. Infine, al di là delle attività di formazione già normate dal Dpcm, tutte le attività restanti dovranno essere svolte a distanza, come ad esempio i corsi di lingua, di teatro o di fotografia.

L’ORDINANZA DEL VENETO NEL DETTAGLIO

Novità anche per un’altra delle regioni gialle, il Veneto. Le misure sono l’obbligo di effettuare attività motoria solo nei parchi o nelle aree rurali, non in città o nelle località turistiche, la chiusura di centri commerciali, medie strutture e parchi commerciali per tutto il fine settimana, e chiusura di tutti i negozi non alimentari ad esclusione di farmacie edicole e tabaccheria la domenica.

LE PRIME DUE ORE DI VENDITA NEI SUPERMERCATI DEDICATI AGLI OVER 65

I mercati all’aperto si potranno tenere solo nei Comuni che hanno strutturato un apposito piano seguendo le indicazioni già previste in primavera, nei bar si potrà consumare solo seduti al tavolo dalle 15 alle 18, orario limite per la chiusura, e non si potrà mai consumare cibo e bevande sul suolo pubblico. L’ordinanza invita poi i gestori dei supermercati a riservare le prime due ore di apertura di ogni giornata ai clienti over 65. Per tutto il giorno potrà accedere agli esercizi di vendita un solo membro per nucleo familiare. Infine, previa intesa con il Cts saranno sospese l’educazione fisica e le lezioni di canto e strumenti a fiato in tutte le scuole.

ZAIA:”È UN PO’ UN FALLIMENTO”

Emanare l’ordinanza, dice il governatore Luca Zaia, “lo vedo un po’ come un fallimento sociale” perché “in un mondo in cui tutti rispettano le regole non servirebbe”, e si tratta di “stabilire regole per tutti perché il buon senso non c’è per tutti”. Ad ogni modo, quello deciso “è un intervento solido ma che non sconvolge la vita di ognuno di noi, chiediamo a chi pensava di andare a fare una vasca nel fine settimana di evitare di farlo“, conclude Zaia. E aggiunge: Spero che ci sia la possibilità di avere misure economiche per chi sarà danneggiato economicamente”.

“NESSUN BLOCCO ALLA MOBILITÀ TRA COMUNI”

In Veneto non è previsto nessun blocco della mobilità tra i Comuni. “Abbiamo vagliato la chiusura dei confini comunali nel fine settimana- afferma Zaia- l’abbiamo discussa con i colleghi con l’obiettivo di andare a intaccare l’assembramento nei centri cittadini”. Tuttavia, “diventava difficile”, perché sarebbe stato sostanzialmente impossibile riconoscere chi si spostava per usufruire di servizi aperti da chi invece intendeva solo passeggiare.

In sostanza, non avrebbe avuto troppo senso lasciare i negozi aperti e poi bloccare la mobilità, e si sarebbe dovuta prevedere la possibilità di varcare i confini comunali per andare a effettuare acquisti. Ma ciò rende impossibile effettuare controlli e di conseguenza saltano le restrizioni. Il risultato è che i cittadini veneti potranno spostarsi su tutto il territorio. “Si può andare a passeggiare nei percorsi campestri, sugli argini dei fiumi, ma evitate gli assembramenti”, spiega Zaia.

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