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Craniotomia: paracetamolo endovenoso contro il dolore

I disturbi del sonno devono essere valutati nel nuovo approccio al craniofaringioma, un tumore che si sviluppa in una regione del cranio chiamata sella turcica

Dolore post-operatorio dopo craniotomia sopratentoriale: conferme di efficacia e sicurezza del paracetamolo endovenoso

I risultati di una revisione sistematica e meta-analisi pubblicata su World Neurosurgery indicano che la somministrazione endovenosa preoperatoria di paracetamolo, in caso di craniotomia sopratentoriale, è associata alla diminuzione del dolore postoperatorio, a una minore necessità di analgesici di salvataggio, e a meno analgesici e maggiore soddisfazione e conformità del paziente dopo craniotomia elettiva. Gli effetti collaterali sono minimi e potrebbe essere somministrato con un appropriato livello di sicurezza.

Il controllo del dolore acuto dopo craniotomia sopratentoriale è considerato tra i più importanti indicatori del recupero postoperatorio.
Il dolore postoperatorio incontrollato dopo craniotomia elettiva provoca disagio, agitazione e aumento del rischio di complicazioni postoperatorie comprese aumento dell’ipertensione intracranica, formazione di ematomi, trombosi venosa profonda e una maggiore durata della degenza in unità di terapia intensiva (ICU) o in Ospedale.

Sebbene ci sia un consenso internazionale in merito al controllo ottimale del dolore postcraniotomico, è in atto una controversia riguardo le opzioni di trattamento e le scelte mediche.

Gli oppioidi forniscono un adeguato controllo del dolore dopo craniotomia; tuttavia, c’è  un uso limitato nelle unità di cura neurocritiche a causa dei loro effetti a livello di coscienza e stato neurologico (deterioramento dello stato neurologico e miosi).

Il paracetamolo, la formulazione endovenosa, si è evoluto negli ultimi decenni per il controllo del dolore nel contesto acuto e ha dimostrato di essere associato a controllo del dolore appropriato e meno complicazioni ed effetti collaterali.
Questo farmaco è associato a limitati effetti collaterali, alta biodisponibilità e lunga emivita, che lo rende adatto per la gestione del dolore postoperatorio in vari settings.

Diverse linee di evidenze hanno dimostrato che il paracetamolo per via endovenosa riduce la richiesta di oppioidi e aumenta il livello di comfort postoperatorio.
Tuttavia, la sua efficacia e sicurezza in neurochirurgia nei pazienti sottoposti a craniotomia elettiva sono stati testati in numero limitato di studi, tra i quali ce ne sono solo alcuni randomizzati controllati (RCT), con risultati contrastanti.

Lo scopo di questo studio era di determinare gli effetti del paracetamolo per via endovenosa sul dolore postcraniotomico.
A tal fine sono stati utilizzati database tra cui Embase, Scopus, Medline, Cochrane Library e Web of Science fino ad aprile 2019 e valutazioni statistiche per valutare l’eterogeneità tra gli studi clinici inclusi.

Sono stati utilizzati la differenza media standardizzata (SMD) e l’ intervallo di confidenza al 95% (CI) per stimare le dimensioni degli effetti aggregati.
I risultati hanno mostrato che su 479 segnalazioni, 5 studi randomizzati controllati hanno incontrato i criteri di inclusione ed erano appropriati per essere inseriti nella meta-analisi, che includeva un totale di 2635 pazienti.

I risultati aggregati degli studi clinici inclusi hanno indicato che l’assunzione di paracetamolo ha ridotto significativamente la dose di salvataggio (SMD, L0.67; 95% CI, da L1.15 a L0.19; p<0,01; I2 [90,0%), il dosaggio totale di salvataggio (SMD, L0,78; IC 95%, da L1.18 a L0.37; p<0,01; I2 [86,0%), la durata del ricovero in unità di terapia intensiva (SMD, L0.24; IC 95%, da L0.44 a L0.04; p [0.01; I2 [0,0%) e il punteggio della scala analogico visiva (SMD, L0.16; IC 95%, L0.31 a L0.00; P [0.04; I2 [71,7%) oltre che l’aumento della soddisfazione del paziente (SMD, 0,28; IC 95%, 0,14e0,43; p<0,01; I2 [10,2%) tra i pazienti con craniotomia.

Il tempo per il salvataggio (SMD, 0,21; IC 95%, L0,42 a 0,85; P [0,51; I2 [94,3%) e la durata della degenza ospedaliera (SMD, L0.04; 95% CI, da L0,24 a 0,16; P [0,69; I2 [0,0%) non è cambiato in modo significativo dopo l’assunzione di paracetamolo.

In conclusione, i risultati di questa revisione sistematica e meta-analisi indicano che la somministrazione endovenosa preoperatoria di paracetamolo è associata a diminuzione: del dolore postoperatorio, della necessità di analgesici di salvataggio e del dosaggio di analgesici dopo l’intervento di craniotomia.

Riferimenti

Ghaffarpasand F. et al., Intravenous Acetaminophen (Paracetamol) for Postcraniotomy Pain: Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. World Neurosurg. 2020 Feb;134:569-576. Epub 2019 Nov 20. Leggi

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