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Nuovo studio sulla supergigante rossa Betelgeuse

Nuovo studio sulla supergigante rossa Betelgeuse

This orange blob shows the nearby star Betelgeuse, as seen by the Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). This is the first time that ALMA has ever observed the surface of a star and this first attempt has resulted in the highest-resolution image of Betelgeuse available. Betelgeuse is one of the largest stars currently known — with a radius around 1400 times larger than the Sun’s in the millimeter continuum. About 600 light-years away in the constellation of Orion (The Hunter), the red supergiant burns brightly, causing it to have only a short life expectancy. The star is just about eight million years old, but is already on the verge of becoming a supernova. When that happens, the resulting explosion will be visible from Earth, even in broad daylight. The star has been observed in many other wavelengths, particularly in the visible, infrared, and ultraviolet. Using ESO’s Very Large Telescope astronomers discovered a vast plume of gas almost as large as our Solar System. Astronomers have also found a gigantic bubble that boils away on Betelgeuse’s surface. These features help to explain how the star is shedding gas and dust at tremendous rates (eso0927, eso1121). In this picture, ALMA observes the hot gas of the photosphere of Betelgeuse at sub-millimeter wavelengths — where localised increased temperatures explain why it is not symmetric. Scientifically, ALMA can help us to understand the extended atmospheres of these hot, blazing stars. Links: Size comparison: Betelgeuse and the Sun

Betelgeuse, la celebre supergigante rossa della costellazione di Orione, è più piccola e più vicina alla Terra di quanto si sia sempre pensato in base a un nuovo studio

Secondo un nuovo studio condotto da un team internazionale di ricercatori e pubblicato su The Astrophysical Journal, potrebbero trascorrere altri 100mila anni prima che Betelgeuse, la celebre supergigante rossa della costellazione di Orione, termini la sua vita con una grande esplosione. Lo studio, guidato da Meridith Joyce dell’Australian National University (Anu), non solo offre a Betelgeuse una nuova prospettiva di vita, ma mostra quanto questa stella sia più piccola e più vicina alla Terra di quanto si pensasse in precedenza.

Joyce ricorda che la supergigante, che da sempre affascina gli scienziati e non solo, ultimamente si è comportata in modo molto strano. «Normalmente Betelgeuse è una delle stelle più luminose del cielo, ma dalla fine del 2019 abbiamo osservato due cali di luminosità», dice Joyce. «Questo ha indotto la speculazione che potesse essere sul punto di esplodere. Ma il nostro studio offre una spiegazione diversa. Sappiamo che nel primo calo di luminosità era coinvolta una nube di polvere. Abbiamo scoperto che il secondo evento, più piccolo, è stato probabilmente dovuto alle pulsazioni della stella stessa».

I ricercatori sono stati in grado di utilizzare la modellazione idrodinamica e sismica per saperne di più sulla fisica che guida queste pulsazioni e avere un’idea più chiara della fase della sua vita in cui si trova Betelgeuse. Secondo Shing-Chi Leung dell’Università di Tokyo, coautore dello studio, l’analisi ha confermato che le onde di pressione – essenzialmente onde sonore – sono state la causa della pulsazione di Betelgeuse. «Al momento, nel suo nucleo sta bruciando elio, il che significa che non sta per esplodere», spiega Joyce. «Potremmo dover aspettare circa 100mila anni prima che avvenga un’esplosione».

Il coautore László Molnár dell’Osservatorio Konkoly di Budapest, afferma che lo studio ha anche rivelato quanto sia davvero grande Betelgeuse e la sua distanza dalla Terra. «La dimensione fisica effettiva di Betelgeuse è stata un po’ un mistero. Studi precedenti suggerivano che potesse essere più grande dell’orbita di Giove. In base ai nostri risultati, Betelgeuse si estende solo per due terzi di quella dimensione, con un raggio 750 volte il raggio del Sole», riporta Molnár. «Una volta compresa la dimensione fisica della stella, siamo stati in grado di determinare la sua distanza dalla Terra. I nostri risultati mostrano che si trova a soli 530 anni luce da noi, il 25 per cento più vicino di quanto si pensasse».

La buona notizia è che Betelgeuse è ancora troppo lontana dalla Terra perché l’eventuale esplosione abbia per noi un impatto significativo. «È ancora molto importante quando una supernova esplode. E questa è la candidata a noi più vicina. Ci dà una rara opportunità di studiare cosa succede a stelle come questa prima che esplodano», conclude Joyce.

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